Per limitare il diffondersi del virus – è scritto in una interrogazione di Ciro Asproso – sono stati interdetti i Cinema, le Discoteche, gli Stadi e più in generale, tutti i luoghi affollati ove non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
Da oggi, a titolo precauzionale, sono assoggettati al blocco anche i centri comunitari per anziani, il che creerà non pochi problemi alle famiglie, ma soprattutto agli anziani stessi, che da quei luoghi di aggregazione traggono enormi benefici psicofisici.
Sembrerà incredibile, ma a quanto ne so non vi sarebbero limitazioni per quei locali come le Lap Dance, che saranno pure occasione di svago, ma non si può certo dire che svolgano una funzione sociale. La definizione di Lap Dance è la seguente: “ballo erotico in cui una ballerina seminuda provoca l’eccitazione degli spettatori coinvolgendoli nel contatto fisico”. Nella variante col palo il contatto non è sempre necessario, ma non v’è dubbio che rappresenti un valore aggiunto.
In questi giorni si sono sprecati i riferimenti al Decamerone e alla peste nera che colpì Firenze nel Trecento, e se l’erotismo è alla base di uno dei capolavori della nostra letteratura non voglio essere certo io a scatenare una polemica moralista.
Infatti, non m’interessa la chiusura dei locali notturni, chiedo solo di valutare con un pizzico di buon senso se la portata di certe prescrizioni – come vietare la briscola al dopolavoro -sia coerente con quanto avviene in altri ambiti molto meno protetti.
Tutto ciò considerato CHIEDO al Sindaco:
? Se corrisponde al vero che i Club privé sono esclusi dalle prescrizioni contenute nel Decreto Ministeriale per il contenimento del COVID-19.
? Come ci si regola con la verifica delle misure che impongono la distanza di un metro in Bar e Ristoranti?
? Sarà necessario fare ricorso ai volontari anche per approntare le pattuglie della Polizia Locale che dovranno operare tra le 23,00 e le 06,00 del mattino?
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