Coronavirus, bollettino del 20 marzo Ulss 8 e Ulss 7: due nuovi decessi, sperimentazione farmaco Tocilizumab, sale parto sicure

142
Coronavirus, situazione alle Ulss 7 e 8
Coronavirus, situazione alle Ulss 7 e 8

Ci sono da registrare due nuovi casi di decessi di anziani con patologie e risultati positivi al Coronavirus, uno a Bassano l’altro a Vicenza.

Gli ospedali di Vicenza, Bassano e Santorso hanno aderito alla sperimentazione del farmaco Tocilizumab per curare il coronavirus. Lo studio sul trattamento con Tocilizumab dei pazienti affetti da polmonite da COVID-19, coordinato dall’Istituto Nazionale Tumori Pascale di Napoli, è stato approvato il 18 marzo dall’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA.

Nel reparto di Ostetricia del S. Bortolo un percorso dedicato per le partorienti positive o sospette positive al coronavirus

Il miracolo della vita non si ferma nemmeno di fronte alle calamità più impensabili e così nel reparto di Ostetricia del San Bortolo è stato allestito un percorso dedicato per le partorienti positive al Covid-19 o per le quali vi è comunque un sospetto di positività. In questo modo viene già garantita la piena sicurezza per tutte le degenti, positive e non, per i loro neonati e naturalmente per gli operatori sanitari.

Il percorso inizia con un pre-triage istituito all’ingresso del Pronto Soccorso Ostetrico, dove la donna in gravidanza viene intervistata su eventuali sintomi e contatti a rischio.

Per le donne dichiarate positive o per le quali vi è la possibilità che lo siano, all’interno è stata allestita una stanza dedicata, isolata dalle altre e con accesso tramite un percorso specifico. Qui vengono svolti gli opportuni accertamenti clinici, definiti secondo un protocollo condiviso con gli specialisti di Malattie Infettive: vengono quindi eseguiti gli esami del sangue e viene valutata la capacità respiratoria della donna; sempre qui, in caso di problemi respiratori, viene svolto anche il consulto con l’anestesista.

Per il travaglio e il parto vero e proprio, inoltre, sono state individuate due sale parto dotate di pressione negativa (sulle 7 complessivamente disponibili al S. Bortolo, più un’altra di riserva), che saranno dedicate in modo specifico alle pazienti sospette o dichiarate positive ma asintomatiche.

Se invece il parto non è imminente, la donna viene ricoverata in una delle stanze di Ostetricia identificate per le pazienti covid-19, per le quali è prevista una specifica e rigorosa procedura di sanificazione periodica e prevenzione del contagio.

Più delicata la situazione per le donne positive al covid-19 e sintomatiche, perché la presenza di problemi respiratori rende rischioso il parto naturale: in questi casi, per tutelare la salute della paziente e quella del bambino, il parto avverrà mediante taglio cesareo, in una sala chirurgica dedicata e dotata anche questa di pressione negativa.

Nessun pericolo invece per il neonato, in quanto è dimostrato che la madre non può trasmettere il virus al feto: il contagio può quindi avvenire solo dopo il parto e per questo motivo, per precauzione, il neonato viene subito allontanato dalla madre.

Nessuna novità invece per i papà, dove rimane in vigore la procedura già introdotta nei giorni scorsi: al fine di limitare le possibilità di contagio, i padri sono invitati ad attendere fuori dal reparto e fatti entrare quando il travaglio è nella fase conclusiva, per assistere così al parto con adeguati dispositivi di protezione.

Allestiti 14 posti letto a Valdagno all’interno del reparto di Medicina con percorsi differenziati

L’ospedale di Valdagno non è e non diventerà un “centro covid”, ma contribuirà anch’esso alla rete assistenziale messa in campo dall’ULSS 8 Berica per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso, fornendo un supporto diretto in particolare per i pazienti dell’Agno-Chiampo.

All’interno del reparto di Medicina del San Lorenzo sono stati allestiti 14 posti letto per soggetti risultati positivi al tampone e sono stati definiti percorsi differenziati e adeguate misure di isolamento al fine di non interferire con le altre attività dell’ospedale.

I posti letto così creati saranno destinati ai pazienti residenti nell’Agno-Chiampo in condizioni non gravi, così da evitarne il trasferimento al San Bortolo.

L’attività assistenziale sarà coordinata dal dott. Fabio Miserocchi, direttore della Medicina Generale del San Lorenzo, che si avvarrà della consulenza dei colleghi di Malattie Infettive del San Bortolo.