«Positivi e persone in quarantena non sono la stessa cosa. Lo dico perché ho il dubbio che non sia così per tutti. Non per il governo, che ha deciso di allargare la didattica a distanza sulla base di numeri che riguardano i soggetti costretti a casa, ma non perché riscontrati positivi con il tampone: semplicemente perché contatti di positivi». Così in una nota il deputato di Forza Italia Dario Bond. «La distinzione c’è e va sottolineata. Una persona in quarantena non è una persona malata. Tra l’altro, anche un positivo asintomatico non può essere considerato malato. Nonostante questo, però, il governo spinge sul lockdown e sulle chiusure, sulla base di numeri che non tengono conto di distinzione alcuna. E l’accelerazione sulla didattica a distanza, alla luce appunto delle classi in quarantena, non del numero dei ragazzi positivi, rischia di creare ulteriori problemi alle famiglie e al lavoro. Penso ad esempio ai genitori con un figlio alle medie, costretti a rimanere a casa o prendersi una baby sitter solo perché il governo ha disposto la sospensione della didattica in presenza. Non ci siamo proprio».
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