Ci scusiamo con i lettori ma ieri Facebook e, soprattutto, il nostro controllo che ha mostrato una falla alle 23.33 quando abbiamo pubblicato l’articolo di sotto mentre stavamo continuando a lavorare come abbiamo fatto fino alle 2, ci hanno fatto uno scherzaccio che rendiamo noto a 12 ore di distanza (ora sono le 11.15 del 18 aprile, ndr) perché nascondere un errore ci toglierebbe la credibilità a cui teniamo sopra ogni altra cosa: si può sbagliare se si lavora, non si può commettere l’errore di non ammettere lo sbaglio.
Ebbene, cosa è successo? Girava un video, non solo in rete, in cui un signore vestito da farmacista mostrava un test, che veniva illustrato nelle sue modalità anche nel nostro testo, in base al quale, testuali parole del nostro collaboratore, “se accettiamo la tesi del video, viene da chiedersi che senso abbia avuto farle stampare, se non quello della pubblicità all’azienda e della propaganda del governatore in questione“.
Detto che la frase era ed è corretta (c’è il dubbio e una chiara e mera ipotesi di conclusione se il dubbio fosse stato e/o sarà confermato) dov’è il nostro errore di cui ci scusiamo?
C’è nell’aver indicato in Filippo Splendore, che l’aveva postato sul suo profilo Facebook, l’autore del video e, complice ma non assolutore l’orario, nell’averlo scambiato con un professionista.
Errato, Splendore è un barman, come lui stesso ci dice e ci rimprovera, giustamente, ma la sostanza del dubbio espresso da chi ha girato il video è simile a quella che riportavamo con
documentazione della stessa Regione Veneto (vedi accanto) in questo articolo «Arzignano a guida Lega consegna mascherine Veneto con istruzioni: “non servono contro Coronavirus”. Non è pesce d’aprile, Zaia sa governare… la comunicazione»: la “mascherina” in questione non è “un dispositivo medico chirurgico” né “un dispositivo di protezione individuale”, e questo lo si sa, ma, ecco il punto, “non garantisce il mancato contagio da agenti patogeni a soggetti terzi“.
Chiediamo, quindi scusa, a Filippo Signore di averlo mal identificato, ma i dubbi sull’operazione mascherine della regione rimangono, empirico o scientifico sia il testo del video che richiederebbe, comunque, a chi di di dovere un chiarimento vista l’operazione promozionale sottostante o collaterale.
Ovviamente lasciamo il testo che rimane valido per porre le stesse domande poste stanotte ma aggiungendo solo fra parentesi quadre le correzioni sopra illustrate, ma senza nulla cancellare per… trasparenza totale e con l’impegno che la prossima volta, anche a notte tarda, berrò un caffè per verificare anche le virgole di quanto facciamo leggere ai nostri lettori.
Basta usare qualche parentesi quadra e tutto o quasi… quadra.
Il direttore
Coronavirus, come capire quali mascherine funzionano. Quella “di Zaia” non passa il test diffuso da Splendore, che che [non] è un farmacista di Rovigo [ma…]
Filippo Splendore, [che non è] farmacista di Rovigo ma [un barman], ha pubblicato sul suo profilo Facebook un video in cui [l’autore che si qualifica come farmacista] prova diverse mascherine (ne ha di 6 tipi) e spiega come capire se una mascherina riesce veramente, non tanto a proteggere noi dal virus, ma più che altro ad evitare che respirando o starnutendo possiamo noi, magari positivi inconsapevoli perché asintomatici, trasmetterlo. Ed è così che si diffonde il contagio.
[Il video postato da] Splendore [mostra l’autore che] soffia su un accendino tentando di spegnere la fiamma. Tutte le mascherine bloccano il soffio, ma la mascherina della Regione Veneto realizzata da Grafica Veneta e distribuita gratuitamente non blocca assolutamente il respiro nel test postato da Splendore. A questo punto sarebbe più efficace una sciarpa e, se accettiamo la tesi del video, viene da chiedersi che senso abbia avuto farle stampare, se non quello della pubblicità all’azienda e della propaganda del governatore in questione.Clicca qui se apprezzi e vuoi sostenere il network VicenzaPiù: #iorestoaacasa tanto viene #vicenzapiuacasamia
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