Coronavirus, Agostino Bonomo (Confartigianato Imprese Veneto) a confronto con sottosegretario Baretta

Bonomo: “Illustrate 11 nostre proposte di intervento urgente ed alcune politiche di più lungo respiro per un nuovo modello di sviluppo. Dobbiamo prepararci al futuro”

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Un’ora e mezza di confronto tra Confartigianato Imprese Veneto, presenti il Presidente regionale Agostino Bonomo, il direttore Sergio Maset ed i due Presidenti di Venezia e Treviso Salvatore Mazzocca e Vendemiano Sartor, ed il sottosegretario all’economia Pier Paolo Baretta nella sede della Federazione a Mestre durante il quale si è discusso di criticità, proposte di intervento e fatto il punto della situazione di una emergenza, quella da coronavirus, che di giorno in giorno presenta un conto economico crescente.

Per tutto il territorio della Regione Veneto bisogna: estendere le sospensioni dei versamenti, ritenute, contributi e premi attualmente previsti per il settore turistico-alberghiero anche alle imprese direttamente correlate quali gli Autobus Operator, i Taxi e gli NCC; estendere la cassa integrazione in deroga ai datori di lavoro di lavoratori a domicilio e i dipendenti di datori di lavoro artigiani con sostanziale mono-committenza, compresi gli edili ed affini; ampliare a tre mesi la cassa integrazione in deroga; prevedere l’indennità ai lavoratori autonomi, per un importo almeno analogo a quanto previsto per i dipendenti, condizionato a indicatori che evidenzino l’emergere della situazione di crisi per la singola impresa e all’andamento del settore; prevedere una sospensione temporanea dell’applicazione del rating creditizio per le imprese che sono andate incontro ad un peggioramento della classe di merito e inoltre apertura di linee di finanziamento dedicato alla crisi di liquidità aziendale valutando strumenti per allentare o compartecipare agli obblighi di accantonamento patrimoniale del sistema del credito in relazioni a tali linee di finanziamento; prevedere il ristoro delle spese sostenute da parte delle imprese per la partecipazione a fiere o iniziative commerciali cancellate o posticipate. Inoltre l’esclusione da liste selettive di controllo in materia di ISA, per l’anno 2020, per le imprese con diminuzione di ricavi oggettivamente dimostrabili e riferibili agli effetti della crisi. E sempre per quelle attività la cui situazione di difficoltà si dimostri oggettivamente riconducibile alla crisi: sospensione del versamento del primo acconto IRPEF, IRES, IRAP e contributi previdenziali per il periodo d’imposta 2020, in scadenza al 30 06 2020 e conseguente possibilità di versamento entro il 30 novembre 2020 favorendo così l’applicazione del metodo di calcolo “previsionale”; possibilità di dilazione del versamento dei contributi previdenziali trimestrali dell’artigiano con possibile rateizzazione; infine slittamento dell’attivazione OCRI. Sono queste in estrema sintesi le 11 proposte messe sul tavolo dal Presidente Bonomo che ha anche sottolineato come “il filo conduttore di tutti gli aiuti/ristori che verranno messi in atto dovrà essere il sostegno ad attività che hanno subito veramente un impatto negativo dal diffondersi del coronavirus, affinché le risorse vadano a sostenere le imprese effettivamente colpite e non ci sia spazio per i furbi.

“E’ importante –ha proseguito Bonomo– nella previsione di una dinamica recessiva, che si pensi si all’immediato, ad esempio con delle detrazioni per consumi con forte effetto moltiplicativo sul PIL, ma anche in prospettiva a trasformare questa grave criticità in uno stimolo a modernizzare il nostro sistema economico e sociale. Dobbiamo prepararci al futuro. Promuovendo ad esempio un accordo Europeo per il recepimento accelerato delle politiche del Green Deal e digitalizzazione, ripensando le filiere con misure di reshoring con super ammortamento per investimenti, snellendo ed accelerando iter autorizzativi connessi a programmi di investimento in ambito produttivo, attuando progetti già autorizzati in materia di infrastrutture e manutenzioni edilizia pubblica, anche riproponendo i contributi per gli interventi di manutenzione degli edifici e infrastrutture nei comuni più piccoli (sotto i 20mila abitanti) che tanto successo ha riscosso lo scorso anno”.

“Abbiamo apprezzato –ha concluso– l’intensa opera di consultazione messa in campo dal Governo. Ci auguriamo rimanga aperto e costante il livello di confronto con autonomie territoriali e le rappresentanze di impresa poiché la situazione è in continua evoluzione con cambiamenti repentini che necessitano di una capacità di risposta rapida ed efficace. Si tratta di contrastare il duro colpo che l’infezione da coronavirus infliggerà all’immagine dell’Italia e del Made in Italy con ripercussioni non soltanto sul nostro export ma anche su fattori più prettamente interni come sta già accadendo per l’annullamento e riprogrammazione sine die delle più importanti fiere e che sta comportando anche ripercussioni sull’indotto a queste collegato”.

 

“Il Governo –ha affermato il Sottosegretario Pier Paolo Baretta– ha aperto un confronto che resterà costante sino a fine emergenza, in particolare con le Organizzazioni come Confartigianato che hanno il polso della situazione reale e ci possono aiutare ad individuare gli impegni più importanti e dove destinarli. Le proposte sono tutte di buon senso. Il nuovo decreto previsto per la prossima settimana conterrà un numero consistente di misure a sostegno dell’economia. Stiamo affrontando una situazione inedita di crisi sanitaria sconosciuta con risvolti economici gravissimi. E proprio per questo abbiamo impostato un programma modulare. La situazione che stiamo vivendo –ha proseguito– è talmente diversa ed in evoluzione che prevediamo di approvare, se ce ne sarà bisogno, un decreto a settimana che, grazie anche al rapporto con le categorie e il mondo scientifico, affronti di volta in volta le emergenze che saremo chiamati a contrastare. Abbiamo già messo “in sicurezza” le attività delle zone rosse, ora ci concentriamo sui territori più coinvolti ed i settori più colpiti. Condivido con voi –ha concluso– che la grande sfida è pensare anche a provvedimenti di medio lungo periodo che accompagnino il Paese verso un nuovo modello di sviluppo più green e meno dipendente da paesi lontani, tanto per cominciare. E sono contento che a vederla in questo modo sia chi rappresenta le micro e piccole  imprese perché sono convinto che il futuro dell’Italia sia per tre quarti nelle mani di questi imprenditori”.