Coronavirus, Conte: “Non c’è scelta, chiudiamo attività non essenziali, aperti alimentari e farmacie. Rallentiamo per poi ripartire”

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In tarda serata di sabato 21 marzo di Giuseppe Conte su Facebook e in diretta Tv (qui il video integrale) per la migliore gestione dell’emergenza coronavirus annuncia la chiusura di tutte le attività produttive non strategiche: “Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e consentiremo solo le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale… le nuove misure sono severe, ne sono consapevole, ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi… Le misure decise richiederanno tempo per far vedere i loro effetti… E’ la crisi più difficile che il paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. la morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova“.

Rallentiamo il motore produttivo del paese ma non lo fermiamo – aggiunge Conte –. Non è una decisione facile, ma si rende necessaria oggi per poter contenere quanto più possibile la diffusione dell’epidemia”.

Le nuove misure restrittive annunciate sono valide fino al 3 aprile: “Abbiamo deciso di chiudere in tutta Italia ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile, a garantirci beni e servizi essenziali… Continueranno a venire assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari“.

Mai come ora – ha concluso il presidente del consiglio – la nostra comunità deve stringersi forte come una catena a protezione del bene più importante, la vita. Se dovesse cedere un solo anello questa catena saremmo esposti a pericoli più grandi, per tutti. Quelle rinunce che oggi ci sembrano un passo indietro domani ci consentiranno di prendere la rincorsa“.

Prima delle nuove decisioni discorso Conte aveva incontrato le forze sociali per definire nel dettaglio anche l fioriere che proseguiranno le atrtioviotà definite come essenziali (alimentari, farmacie, trasporti nei limiti del servizio ai settori essenziali, poste, banche…) poi ha visto i capi delle delegazioni dei partiti al governo.

(qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)