Coronavirus e decreti sicurezza nel Consiglio dei ministri di lunedì sera: le anticipazioni su misure pandemia ed economia

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In uno scenario più sfavorevole per l’epidemia da Covid-19 (in termini di contagi, efficacia dei nuovi strumenti diagnostici rapidi, medicinali e vaccini, tempistica della distribuzione dei vaccini), con nuove misure restrittive, “la previsione annuale di caduta del Pil per il 2020 scenderebbe dal -9,0 per cento del quadro tendenziale a -10,5 per cento. La crescita del Pil nel 2021 si fermerebbe all’1,8 per cento, contro il 5,1 per cento del tendenziale. Viceversa, seguendo un sentiero di recupero (peraltro parziale e ritardato), il Pil crescerebbe poi del 6,5 per cento nel 2022 (contro il 3,0 per cento del tendenziale) e del 2,3 per cento nel 2023 (che si confronta con l’1,8 per cento dello scenario tendenziale)”.  Lo si legge nella bozza della nota di aggiornamento al Def, la Nadef, di cui Public Policy ha presto vistione, e che sarà discussa questa sera in Consiglio dei ministri.

Lo scenario sfavorevole della previsione si avrebbe con “la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto” che “si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelliguardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale. Dopo il rimbalzo del periodo estivo, il Pil subirebbe una nuova caduta nel quarto trimestre. Ipotizzando un rafforzamento delle misure restrittive nei primi mesi del prossimo anno, il Pil continuerebbe a scendere, sia pure in misura nettamente inferiore a quella della prima metà del 2020 (grazie alle conoscenze e agli strumenti protettivi acquisiti nel frattempo). L’andamento dell’epidemia migliorerebbe nei mesi primaverili, ma la distribuzione di massa dei vaccini comincerebbe solamente nella seconda metà del 2021. L’attività economica riprenderebbe già nel secondo trimestre. Ciononostante, il riavvicinamento alla situazione pre-crisi sarebbe più lento che nello scenario tendenziale e nell’ultimo trimestre del 2021 il Pil reale sarebbe inferiore di oltre un punto percentuale a quello tendenziale”.

“Il Governo continuerà inoltre a perseguire politiche di contrasto alle frodi e all’evasione fiscale e, in generale, di miglioramento della compliance, che negli ultimi anni hanno conseguito risultati notevoli e superiori alle aspettative. In via prudenziale, le proiezioni programmatiche non includono ulteriori aumenti del gettito derivanti dal contrasto all’evasione. Si prevede, invece, la costituzione di un fondo da alimentare con le entrate effettivamente generate da tale attività, che sarà destinato al finanziamento di interventi di riforma fiscale e alla riduzione del debito pubblico”.

“Complessivamente i rischi per la previsione restano orientati al ribasso, ma leggermente meno sbilanciati di quanto osservato in sede di predisposizione del Def. In particolare, sul piano epidemiologico, sebbene la coesistenza con il virus durerà ancora per un numero significativo di mesi, la probabilità di una nuova ondata di contagi di portata tale da richiedere nuovamente il ricorso a drastici interventi di lockdown generalizzato appare oggi minore”.

“Dall’inizio dell’epidemia, infatti, si sono fatti importanti passi avanti sia con il potenziamento delle attività di screening e tracciamento dei nuovi casi, sia con l’individuazione di cure efficaci contro la malattia. Entrambi questi avanzamenti riducono la probabilità che il sistema sanitario torni in sofferenza, condizione che aveva reso necessaria l’adozione delle misure contenitive di marzo e aprile. Cionondimeno, analogamente a quanto avvenuto nel Def, la presente Nota contiene uno scenario di rischio costruito sull’ipotesi di un andamento dell’epidemia peggiore di quello ipotizzato nello scenario di base”, si legge ancora.

Il documento precisa anche che “il riacutizzarsi della crisi da Covid-19 sarebbe accompagnato da analoghi se non peggiori sviluppi in altri Paesi. L’economia italiana sarebbe pertanto impattata anche attraverso minori esportazioni di beni e servizi”.

Il Consiglio dei ministri di questa sera – convocato per le 21 – esaminerà anche il decreto legge che rivede i due decreti Sicurezza. All’ordine del giorno, infatti, è stato inserito il dl che interviene in materia di migranti e che dovrebbe inasprire il daspo urbano.

All’odg anche la Nota di aggiornamento al Def, un decreto del presidente della Repubblica sull’organizzazione dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia (ItaliaMeteo), un decreto legislativo che attua una direttiva Ue relativa a un test della proporzionalità prima dell’adozione di una nuova regolamentazione delle professioni e uno sulla nautica da diporto.

E ancora: il Cdm si occuperà di tre disegni di legge. Uno che ratifica l’accordo con il Senegal sull’assistenza giudiziaria, il secondo che ratifica un accordo con il Sud Africa sulla cooperazione nel settore della difesa e, il terzo, che contiene l’accordo con il Qatar sulla difesa.