Coronavirus e democrazia, Burioni litiga anche con Balasso

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Il virologo Roberto Burioni è diventato famoso in questi ultimi anni per un’attività extralavorativa, sui social, che lo ha di fatto trasformato in grande “debunker” e “blastatore”. Spieghiamo questi termini. La traduzione italiana per “debunker” è, più o meno, “sbufalatore”, cioè una persona che smentisce le cosiddette “fake news”. Su questo tema, a partire dalla grande questione dei vaccini, Burioni ha anche scritto un libro. “Blastatore” invece è colui il quale rimprovera gli utenti Facebook e fondamentalmente li insulta, in maniera però signorile e mai volgare (altrimenti sarebbe un “leone da tastiera”). Burioni per esempio scrive frasi del tipo «metta la testa su un libro e provi a vedere cosa succede”. Insomma è una specie di giustiziere, non mascherato, che insegue e riprende tutti quelli che, in ambito scientifico, non hanno visto i film di Nanni Moretti e “parlano di cose che non conoscono”.

La sua sferzante e indefessa attività non ha risparmiato nemmeno il comico veneto Natalino Balasso, che spesso si occupa di temi sociali. Balasso ha scritto un lungo post in cui parlava di quello che volenti o nolenti è il tema del momento, cioè il contagio da Coronavirus nel nostro Paese, con tutti gli annessi e connessi filtrati dalla stampa e dalla classe dirigente verso l’opinione pubblica (deceduti, tamponi, etc.). Burioni, una volta avvistato il post, è sceso con la sua ala rude e implacabile: «Lei non capisce nulla di medicina […] Non capisco perché debba scrivere sciocchezze che disorientano i cittadini invece che usare il suo talento per farle sorridere».

Nessun dubbio sul fatto che Burioni ne capisca di più di altri di medicina, ma la sua uscita questa volta ricorda molto quelle di Salvini o di altri politici nei confronti di Gianni Morandi o Celentano, quando essi, democraticamente, esprimevano le loro opinioni su temi sociali e si sentivano rispondere “meglio se continui a cantare, che lo sai fare bene, e lasci perdere il resto”. Allo stesso modo, quel suo “facce ride” nei confronti di Balasso, lascia un po’ di amaro in bocca. In ambiti diversi, Balasso e Burioni sono due persone intelligenti e in democrazia una dialettica tra due persone intelligenti non può che essere apprezzata.

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