- se funzionale ad assicurare la continuità delle filiere dei settori indicati nel decreto ministeriale, dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali;
- se trattasi di impianti a ciclo continuo e l’interruzione dell’attività provocherebbe grave pregiudizio o il pericolo di incidenti.
Le Prefetture, come prevedibile, sono state sommerse di richieste e molte aziende, in attesa della dovute verifiche prefettizie, si ritengono legittimate a proseguire le attività invocando il silenzio assenso. Questi comportamenti, a parer mio, mettono a rischio non solo la salute del personale e dei loro familiari, ma anche quella di tutti noi.
Mi chiedo per esempio con quale autorizzazione, a fronte delle disposizioni governative in vigore, personale con vari mezzi (camion, ruspe di varie dimensioni) di una nota ditta edile abbia potuto lavorare, nei giorni scorsi, in un cantiere privato per la ricomposizione ambientale di una cava dismessa?
Come mai, mi risulta solo a Vicenza, tale cantiere edile rientra fra le attività essenziali? Il Prefetto ha rilasciato l’autorizzazione e se si come mai o questa azienda prosegue l’attività contando sul silenzio assenzo? Rispetta la normativa vigente questo cantiere che, a quanto risulta, è sprovvisto di appositi bagni anche chimici per i dipendenti?
Ho ritenuto necessario, visto il caso secondo me poco chiaro, presentare un esposto a prefetto e sindaco sperando vengano effettuate le opportune verifiche.
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