Tanti i controlli in zone costiere per Pasqua e Pasquetta, secondo i dati del Viminale su un totale di 795.990 persone controllate sono stati sanzionate solo in 13.756. Un ottimo risultato, oltre il 98% di chi si spostava lo faceva per un valido motivo, ad esempio “tornava” nella casa di residenza, anche se al mare, anche in Versilia per dire. Emmanuela Bertucci, legale, consulente Aduc, associazione diritti utenti e consumatori, fa notare in un comunicato il paradosso dei proprietari di seconde case in località turistiche, che in un solo colpo evitano sia di pagare l’Imu che di poter essere sanzionati per aver infranto le restrizioni da emergenza Covid-19.
«In Versilia – spiega la Bertucci – (ma immaginiamo anche altrove nei nostri 7.500 chilometri di coste) sono stati pochi i multati, anche fra i vacanzieri pasquali in spregio delle misure di contenimento, perchè è «emerso che le persone in casa erano tutte in possesso della residenza (e quindi non sanzionabili) nonostante normalmente vivano nell’entroterra, in particolare a Firenze» (Corriere fiorentino di oggi)».
«Il triplo tuffo carpiato del paradosso – prosegue l’avvocato -. Avere residenza in un luogo ma vivere realmente in un altro per godere, su quella abitazione, dell’esenzione IMU sulla prima casa è evasione fiscale, sul cui contrasto i Comuni vivono un costante dubbio amletico: sanzionare per far cassa o tenersi buoni gli attuali e futuri elettori vacanzieri? Dall’altra parte però, venire nella “prima casa” di vacanza se si vive altrove vuol dire eludere le norme sugli spostamenti, e anche questa condotta andrebbe sanzionata. Ma siccome occorre scegliere quale priorità far prevalere, il vacanziero vince su tutti: non paga l’IMU e non viene sanzionato per lo spostamento».
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L’articolo Coronavirus e seconde case, Aduc: «I vacanzieri evitano multe e IMU» proviene da L’altra Vicenza.
