Coronavirus, gli animali “invadono” le città venete (senza mascherine e senza il limite dei 200 metri)

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Qualche settimana fa fu Sharon Stone, nota attrice americana, a notare i primi effetti dell’isolamento umano da Coronavirus: delfini e cigni che tornavano in laguna di Venezia. Nel frattempo, moltissime sono state le segnalazioni di passeggiate animalesche, senza problemi di limiti di 200 metri o di obbligo di mascherina: ultimo in ordine di tempo un cigno avvistato questa mattina in via Cavalli a Vicenza, dopo essere probabilmente scappato dal vicino parco dei missionari Saveriani di viale Trento (doveva comprare le sigarette o il bacalà?).

In mezzo l’orso Papillon in Trentino, libero di fare picnic e barbecue mentre gli uomini sono chiusi in casa in quarantena, il lupo (Alberto?) pizzicato in località Gogna a Vicenza, il cinghiale che si faceva le vasche sul listòn a Padova e le oche alla disperata ricerca di un’estetista a Treviso.

Una mamma anatra, infine, a Montebelluna, porta a passeggio gli anatroccoli (tutti suoi? Complimenti signora) camminando bellamente in mezzo alla strada. Insomma la natura va avanti anche senza gli uomini, probabilmente anche meglio, e dopo tante invasioni di campo, umane, nelle “case” degli animali, loro si stanno prendendo una piccola rivincita.

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