Coronavirus, Il Fatto: proprio Mantoan dg sanità di Zaia ha bloccato i test sui cinesi al rientro. La replica: ho rispettato le regole

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Coronavirus, medici

Una lettera (sul trattamento degli asintomatici da Coronavirus provenienti dalla Cina, ndr) del direttore generale dell’Area sanità e sociale della Regione Veneto mette in imbarazzo la giunta di Luca Zaia. Mentre il governatore leghista invocava la quarantena per i bambini cinesi nelle scuole del Veneto e Matteo Salvini chiedeva di chiudere i porti, accusando il governo di non tutelare a sufficienza la salute pubblica, il potente braccio destro di Zaia negava i controlli sui cinesi “asintomatici”.

Domenico Mantoan "fronteggia" Luca Zaia
Domenico Mantoan e Luca Zaia

Una sottovalutazione? Domenico Mantoan, oggi è capo dell’Aifa, l’Agenzia nazionale del farmaco, l’11 febbraio scriveva al direttore generale dell’azienda ospedaliera di Padova, Luciano Flor, al professor Andrea Crisanti direttore dell’Unità di microbiologia e virologia dell’azienda ospedaliera, alla dottoressa Francesca Russo, direttore del settore prevenzione della Regione e all’assessore alla Salute, Manuela Lanzarin. Si riferiva a notizie “di stampa” secondo cui l’Asl padovana “sta valutando di estendere i controlli microbiologici anche ai soggetti asintomatici provenienti dalla Cina”.

In modo formale chiedeva “sulla base di quali indicazioni ministeriali, o internazionali” e se vi fosse approvazione del Comitato Etico. Subito dopo Mantoan ribadiva che “il coordinamento centrale di ogni azione è l’elemento imprescindibile”. E ricordava che “ogni spesa associata alle prestazioni in argomento, su soggetti asintomatici, non rientra tra le prestazioni coperte dal fondo del Sistema Sanitario Nazionale”, sollecitando a valutare se la mole di nuovo lavoro “possa impattare sulla gestione organizzativa e la tempistica di risposta degli esami effettuati su pazienti sintomatici”.

Uno stop vero e proprio. La lettera è emersa il giorno dopo la morte (da coronavirus, ndr) del primo italiano proprio in provincia di Padova. Il consigliere regionale Jacopo Berti del M5S attacca: “Il protagonista è ancora una volta Domenico Mantoan, l’intoccabile capo della sanità veneta, braccio destro di Zaia. L’Azienda sanitaria di Padova, preoccupata per i numerosi rientri di cittadini dalla Cina, aveva espresso all’inizio di febbraio l’intenzione di tenere la guardia il più possibile alta, effettuando il test anche su soggetti che non mostravano alcun sintomo”.

La spiegazione: “Uno scrupolo in più rispetto a quanto previsto dalla circolare del ministero, ma Mantoan invece di raccogliere l’allarme inviava su carta intestata della Giunta regionale una lettera dai toni minacciosi con la quale vietava all’Asl di procedere con i controlli”. I Cinquestelle ricordano come proprio Zaia in quei giorni affermasse che la sanità veneta era pronta a mettere in campo ogni mezzo per fermare il virus.

“Per non parlare del suo capo Salvini, che riempiva i social di attacchi al Governo, sosteneva che non si stava facendo abbastanza e che qualcuno avrebbe dovuto risponderne di fronte ai cittadini: esattamente quello che stava accadendo del ‘suo’ Veneto! La propaganda non la facciamo noi, ma chi mentre i veneti si ammalano e muoiono, continua a dire di aver fatto tutto quanto era necessario mentre invece ostacolava chi voleva proteggere più possibile i cittadini”.

Interpellato dal Fatto Quotidiano, Mantoan ha replicato: “Abbiamo sempre seguito (sul coronavirus, ndr) le indicazioni del ministero. Nessuno è autorizzato a iniziative autonome, che vanno concordate con l’Unità di crisi del ministero”. Poi è scesa in campo la Direzione prevenzione della Regione: “La ricerca in soggetti asintomatici non è indicata da alcuna circolare del governo né da raccomandazioni internazionali. Il professor Crisanti ha citato una recente pubblicazione scientifica del New England Journal of Medicine, che però è stata posta in discussione dalla stessa comunità scientifica”.

Di Giuseppe Pietrobelli, da Il Fatto Quotidiano