Coronavirus, il sottosegretario vicentino Achille Variati: come leggere correttamente le indicazioni del decreto dell’8 marzo e cosa bisogna fare

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Achille Variati giura da sottosegretario agli Interni nelle mani di Giuseppe Conte
Achille Variati giura da sottosegretario agli Interni nelle mani di Giuseppe Conte

Siamo in una situazione critica, il contagio da Coronavirus si è diffuso rapidamente e, sebbene rimanga mortale quasi esclusivamente per persone anziane e/o sofferenti di altre patologie, i moltissimi ricoveri hanno già portato al limite le capacità del sistema sanitario (qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr).

Il premier Giuseppe Conte firma il decreto 8 marzo 2020 con le misure anti Coronavirus
Il premier Giuseppe Conte firma il decreto 8 marzo 2020 con le misure anti Coronavirus

C’è un’unica cosa che conta, adesso: fermare o rallentare il contagio. Per questo il Governo ha varato, stanotte, misure estremamente gravi. Trovate qui il documento ufficiale del Decreto sul Coronavirus del Presidente del Consiglio dei Ministri (qui la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, ndr) e vi invito anche a non diffondere documenti non ufficiali ma ad attenervi alle informazioni che arrivano dalle autorità e dalle fonti governative. Nelle prossime ore saranno diffuse le direttive di applicazione e, ove necessario, integrerò o correggerò queste note.

Per aiutarvi a leggere correttamente il Decreto, ecco alcuni appunti essenziali. Serve, da parte di tutti noi, responsabilità: queste norme di condotta sono a tutela di tutti, e da tutti devono essere seguite.

Achille Variati, Sottosegretario all’Interno

Per prima cosa, dove leggere per non fare confusione.
L’art. 1 riguarda le zone di maggiore diffusione del contagio: la Lombardia e le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola.
L’art. 2 e i primi commi dell’art. 3 riguardano invece tutto il resto del territorio italiano.
L’allegato 1 è un elenco molto semplice e utile di misure igienico-sanitarie raccomandate dalle autorità.

Vediamo alcune delle misure più importanti.

Per chi vive o si trova nelle zone più colpite dal Coronavirus, quelle a cui si riferisce l’art. 1, la sintesi è questa: bisogna evitare ogni spostamento o attività non strettamente necessari, ma non vuol dire che si sia in quarantena o che tutte le attività siano state vietate. A partire dalle esigenze di lavoro.
Infatti, in entrata e in uscita dai territori indicati, sono consentiti spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o per motivi di salute.
All’interno dei territori indicati bisogna limitare il più possibile gli spostamenti, così come tutte le forme di interazioni fisiche e sociali alle necessità urgenti: esigenze lavorative non organizzabili in forme alternative; acquisto di beni di prima necessità (alimentari, prodotti medici, ecc.); situazioni di emergenza.
Le persone in quarantena o positive al virus hanno il divieto assoluto di lasciare la propria attuale dimora.
Le persone con sintomi di infezione respiratoria e febbre superiore ai 37,5° sono richieste di non uscire di casa e di contattare il proprio medico.
Nei diversi commi dell’art. 1 sono elencate in dettaglio le tipologie di attività sociali, commerciali, sportive, culturali e di servizio vietate e quelle consentite, chiarendone le condizioni di fruizione.
In sintesi: sono chiuse tutte le scuole, vietate tutte le forme di eventi o di attività che producano aggregazione fisica e che non abbiano carattere di necessità; sono consentite le attività dettate da necessità, sia lavorativa che di acquisto di beni, ma adottando precauzioni obbligatorie tra cui il mantenimento di una distanza minima di un metro tra una persona e l’altra; sono fortemente ridotte le attività di bar e ristoranti. Sono posti limiti agli accessi alle strutture sanitarie per accompagnatori e parenti. Le grandi strutture di vendita (centri commerciali) sono chiuse nei weekend.

Per chi vive o si trova nel resto del territorio nazionale (art. 2 e primi punti dell’art. 3), la sintesi delle misure per il Coronavirus è questa: bisogna evitare ogni spostamento o attività non strettamente necessari.
Sono chiuse le scuole, vietati eventi ludici, sportivi, culturali, chiusi diversi tipi di luoghi di aggregazione e i centri culturali. Sono posti limiti agli accessi alle strutture sanitarie per accompagnatori e parenti. Si può andare a lavorare, anche se sono incoraggiate se possibile forme di lavoro o riunione a distanza. Non ci sono divieti alle attività commerciali, ma si raccomanda fortemente di adottare le precauzioni del caso (mantenimento della distanza di un metro da altre persone, frequente pulizia delle mani, evitare di toccarsi la faccia…).
Le persone con sintomi di infezione respiratoria e febbre superiore ai 37,5° sono richieste di non uscire di casa, e di contattare il proprio medico.
Alle persone anziane o affette da altre patologie si raccomanda di non uscire di casa e di evitare contatti sociali.
In generale, si raccomanda a tutti di limitare allo stretto indispensabile le attività e le interazioni all’esterno di casa propria.

L’allegato 1 del decreto 8 marzo 2020 fornisce un elenco di comportamenti utili da mantenere sotto il profilo igienico-sanitario, per la salute propria e degli altri.