Coronavirus in Veneto, Zaia: “il ministero mi deve dare i dati o sarà pane per le procure”

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Zaia

Il giorno dopo il decreto del governo Conte Luca Zaia presidente del Veneto in diretta da Marghera ha parlato della situazione Coronavirus in Veneto. “Il 98,3% dei positivi nella nostra regione, che adesso sono di più di marzo, non ha sintomi – ha detto – quindi non siamo in emergenza sanitaria, in ospedale stiamo gestendo i casi, non siamo al collasso. Abbiamo un piano per arrivare fino a 1016 terapie intensive”.

“La preoccupazione è che arrivino tanti pazienti Covid e che la Sanità non sia più in grado di gestire gli altri pazienti ricoverati per altre malattie. Se mi collassano gli ospedali siamo fottuti. Quindi evitate assembramenti e portate mascherina. Solo l’1,8% dei medici si è infettato, usando la mascherina”.

Zaia ha rivendicato la sua idea della didattica a distanza alternata per le scuole e poi ha commentato il dpcm, dove si parla di orario differito (iniziare le lezioni alle 9 o alle 10 per evitare assembramenti di studenti sui mezzi). “Noi parliamo di corriere, non di autobus, parliamo di piccoli comuni, quindi vedremo come organizzarci. Gridava vendetta il fatto di scaricare sui sindaci la responsabilità dell’evecuazione delle piazze, ma mi sembra di aver capito che la norma verrà modificata”. Secondo il dpcm i presidenti di Regione possono restringere o allargare le misure “io penso che questo decreto sia solo un riscaldamento a bordo campo”.

“Se il comitato tecnico-scientifico ha in mano dati di emergenza, lo deve comunicare subito ai presidenti di Regione  – ha detto Zaia -. Quest’estate ci dicevano ‘perché non avete fatto le zone rosse?’, eh, se ce lo dicevate prima. Io sono autonomista, non dico che debba arrivare Roma qua a firmare. Le ordinanze le faccio io, ma il ministero, che ha in mano tutto, mi deve dare i dati che io non posso avere. Questo è quello che chiedo oggi al ministro, altrimenti è pane per le procure. Il dpcm è zoppo senza questa norma”.

“Noi siamo stati i primi a usare il tampone rapido e adesso abbiamo una cosa ancora migliore – ha aggiunto – e nei prossimi giorni la presenteremo. Nelle case di riposo test rapido ogni settimana a chi ci lavora”.

 

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