Siamo nel pieno di un attacco di panico collettivo (qui la situazione ora per ora, qui le nostre notizie sul Coronavirus, ndr). E mentre medici, infermieri e ricercatori si occupano con coraggio del coronavirus, noi qualcosa dovremo pur fare per sopravvivere. Per esempio consultare i dati. Su Internet non ci sono solo tweet e post (sconsigliati se siete ansiosi) ma ci sono anche i dati in formato aperto (open data) su un sacco di cose, per esempio la salute pubblica. Sul sito dell’Istituto nazionale di Statistica c’è una tabella (riferita al 2017) con le cause di morte in Italia. E ho scoperto di cosa si muore ogni giorno, oltre che di coronavirus ovviamente. È un esercizio utile non a minimizzare quel che sta accadendo ma a contestualizzarlo e a provare a dare una coerenza a questa improvvisa voglia di salute che ci ha preso. Prendiamo l’influenza: di tutti coloro che muoiono in Italia (650 mila persone l’anno) uno su mille muore di influenza. I morti di influenza sono quasi due al giorno. Immaginate un titolo: “Altri due morti”. Punto esclamativo. Ogni giorno. Quel numero è una media e come molte medie distorce la realtà: le morti di influenza avvengono infatti nel giro di quattro mesi e quindi, fra novembre e febbraio, ogni giorno di influenza muoiono almeno 5 persone. Va tenuto conto del fattore età: il 95 per cento dei morti di influenza ha più di 65 anni; il 77 per cento più di 80. Sono persone che hanno già altre patologie e difese immunitarie basse. Gli altri, di solito guariscono; come con il coronavirus. Quanti guariscono? La settimana scorsa gli italiani a letto per l’influenza erano 656 mila: lo attesta il bollettino settimanale Influnet dell’Istituto Superiore di Sanità, anch’esso online; il che porta a 5 milioni 632 mila i casi di influenza quest’anno. Quasi un italiano su dieci si è già preso l’influenza. Domanda: quelli nel panico da coronavirus, hanno fatto il vaccino per l’influenza? O siete fra quelli che dicono che i vaccini non servono? Si dirà: ma il coronavirus è una forma influenzale (non è la peste, non è l’Aids, lo dicono gli scienziati), è una forma influenzale che può diventare polmonite nel 20 per cento dei casi: vero, e per questo va presa sul serio perché con la polmonite muoiono, in media, 37 persone al giorno. Già oggi. Ogni anno. Conviviamo da anni non con la quarantena ma con una quarantina di morti per polmonite ogni giorno e l’Italia non si ferma.
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