Coronavirus, le lastre potrebbero essere sufficienti per la diagnosi

991
Coronavirus, Bokskapet / Pixabay
Coronavirus, Bokskapet / Pixabay

COVID-19, la malattia causata da SARS-CoV-2 (il nuovo tipo di coronavirus), continua a diffondersi, mentre i kit per i tamponi sono scarsamente disponibili. Nuovi studi dalla Cina suggeriscono che le radiografie del torace e le scansioni fatte con la TAC possono aiutare a diagnosticare la malattia.

Attualmente il test del tampone virale alla gola è l’unico test specifico per identificare la presenza del virus, pertanto è necessario per confermare qualsiasi infezione sospettata sulla base dei risultati dell’imaging. Un ottimo esempio dell’uso di massa di test si è avuto con l’esperienza della pandemia in Veneto.

Una lastra del torace (radiografia) è lo studio di imaging più comunemente ordinato per i pazienti con disturbi respiratori. Nelle prime fasi di Coronavirus COVID-19, una radiografia del torace può essere letta normalmente. Ma nei pazienti con malattia grave, le loro letture a raggi X possono assomigliare a polmonite o sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS). È importante sottolineare che questi risultati non sono specifici per la malattia di COVID-19 e possono sovrapporsi a quelli di altre infezioni. I medici non possono fare una diagnosi sicura della malattia sulla base della sola radiografia del torace.

La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è un tipo di studio di imaging specializzato che utilizza i raggi X per creare immagini 3D. La TAC toracica è più efficace della radiografia del torace nella rilevazione della malattia da COVID-19 precoce, tuttavia fino al 50% dei pazienti può presentare una TAC toracica normale entro i primi due giorni dall’insorgenza dei sintomi e altri tipi di polmonite possono imitare COVID-19 sulle immagini finali. Tuttavia, i risultati sospetti sulla TC del torace sono un valido indizio (insieme alla presentazione clinica e alla storia dell’esposizione) che un paziente può essere affetto da Coronavirus COVID-19.

Ma anche i soli tamponi su larga scala non sono sostenibili, in termini di costo e di tempi di riprocessamento, per moltissimi Paesi. Ed ecco che entrano in gioco i matematici e i programmatori informatici al servizio della scienza medica, per creare delle procedure di diagnosi / test parallele usando Intelligenza Artificiale e Machine Learning e sfruttando i dati storici. 

Per comprendere meglio in cosa consistono queste tecniche di ultima generazione ci viene incontro Francesco Vernaglione, articolista di REVIEWBOX per la sua competenza in materia di Computer e Programmazione, che chiarisce come il tutto parta dalla elaborazione di un algoritmo di “apprendimento profondo” (Deep Learning) che analizza una ragguardevole quantità di immagini di lastre radiografiche e TAC per estrarre le caratteristiche grafiche di COVID-19 dalle scansioni (immagini) al fine di fornire una diagnosi clinica prima del test patogeno risparmiando tempo critico per il controllo della malattia.

La formula matematica, grazie a computer dotati di notevoli capacità di calcolo, riesce a creare una serie di caratteristiche comuni in presenza della malattia per sfruttare la capacità di autoapprendimento e, quindi, miglioramento dell’identificazione automatizzata.come per il progetto diffuso su GitHub da un dottorando canadese. Al momento il tasso di successo è prossimo al 100%.