Coronavirus, Raniero per Usb denuncia alle procure del Veneto la mancanza di maschere e camici per il personale ospedaliero

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Coronavirus e sicurezza
Coronavirus e sicurezza

Germano Raniero, in qualità di legale rappresentante pro tempore di Unione Sindacale di Base (USB) Federazione Regionale del Veneto, per la questione delle maschere FFP2/FFP3 e dei camici impermeabili mono uso insufficienti per il personale ospedaliero in Veneto che opera nell’ambito dell’emergenza Coronavirus, si è rivolto ai procuratori della Repubblica presso i Tribunali di Venezia, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Rovigo e Belluno con un esposto che ha lo scopo di porre alla loro attenzione gli “accadimenti relativi ad una vicenda professionale, affinché vengano effettuati gli opportuni accertamenti, nonché venga valutata la sussistenza di eventuali profili di rilevanza penale degli specifici fatti dedotti“.

Germano Raniero (USB)
Germano Raniero (USB)

Il rappresentante di Usb Veneto scrive che “nell’ambito della propria attività sindacale veniva a conoscenza, in data 20-3-2020, del persistere, negli Ospedali e nelle strutture territoriali della Az. Ospedaliere di  Padova e Verona nonché  nelle USL 1-2-3-4-5-7-8-9, di una insufficiente o addirittura inesistente fornitura di idonei dispositivi di protezione individuale, quali maschere FFP2/FFP3 e camici impermeabili mono uso per il personale esposto, con differenti modalità, al rischio di contagio da Coronavirus COVID-19, personale che è quindi costretto a operare in condizioni che non rispettano gli standard di sicurezza previsti“.

Coronavirus, manifestazione USB
Coronavirus, manifestazione USB

Tale carenza – si legge ancora nell’esposto alle procure venete – evidenzia una gravissima mancanza di organizzazione, gestione e previsione del rischio, foriera di conseguenze potenzialmente drammatiche, in termini di salute e sanità pubblica nonché di possibile esposizione a contagio per interi servizi, per i sanitari che vi lavorano, le loro famiglie, il personale dei servizi appaltati, gli utenti, e, in generale e a cascata, per la popolazione locale, conseguenze che si stanno manifestando, in questi ultimi giorni, con positività diffuse del personale sanitario al Coronavirus Covid 19.

Fila senza cautele contro il coronavirus all'ingresso del tribunale, mentre all'interno i vigilantes indossano le mascherine
Fila senza cautele contro il coronavirus all’ingresso del tribunale, mentre all’interno i vigilantes indossano le mascherine

Nell’esposto di Usb Veneto “si segnala oltre a ciò, che per parte del personale, anche a fronte dell’espandersi e dell’acuirsi dell’epidemia da Covid-19, non è previsto l’uso di alcun dispositivo di protezione. Giungono infine segnalazioni di episodi nei quali, data la insufficiente fornitura addirittura delle mascherine “chirurgiche”, le stesse vengano riutilizzate per più turni lavorativi, nonostante sul sito web del Ministero della Salute sia ben specificato che devono essere sostituite quando “umide”. E non valgano, poiché non possono essere “giustificazioni” accoglibili, le difficoltà di approvvigionamento di tali dispositivi, giacché se da una parte ben si comprende l’emergenza sanitaria in atto, è proprio per questo che la soglia di attenzione e di “offerta di sicurezza” deve essere ancor più elevata“.

Coronavirus Covid 19
Coronavirus Covid 19

E’ del tutto superfluo tratteggiare – scrive ancora Raniero per Usb Veneto nell’esposto – il particolare momento storico, l’emergenza che dobbiamo, tutti, affrontare, e che l’organizzazione Mondiale della Sanità ha elevato in data 11/03/2020 a Pandemia, ma è proprio (necessario, ndr) a fronte di un’emergenza di tale portata che l’operato dell’Ente debba essere il più rigoroso possibile, nulla lasciando al caso e, soprattutto, faccia sì che il proprio personale, in primis quello impegnato direttamente al contrasto dell’epidemia, ma anche quello, per così dire, non ‘in prima linea’ nella lotta al virus, sia comunque tutelato e che siano garantite quelle condizioni di sicurezza e salute che ci si deve necessariamente attendere dalla propria parte datoriale“.

Gli obblighi normativi – sottolinea l’esposto – sono previsti, in primis, dal codice civile, che all’art. 2087 statuisce che “L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori”, secondariamente dal Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, ovvero il c.d. Testo Unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che espone il datore di lavoro inottemperante a sanzioni anche di natura penale, salvo altri e più gravi reati e da:

– DL 23.2.2020 art.1 – contenimento della diffusione del Coronavirus COVID 19

– DPCM 8.3.2020 e DPCM 9.3.2020 in materia di implemento delle suddette misure

– DPCM 11.3.2020 – ulteriori misure estese sul territorio nazionale

Alla richiesta finale nell’esposto alle Procure della Repubblica di “disporre gli opportuni accertamenti in ordine ai fatti esposti in narrativa, valutando gli eventuali profili di illiceità penale degli stessi, individuando il/i possibili responsabili e procedere nei loro confronti” Germano Raniero per Usb Veneto premette “la necessità di un provvedimento URGENTE e INDILAZIONABILE che provveda a modificare tale stato di cose, poiché in caso contrario, e a tutt’oggi è proprio così, il pericolo per la salute e l’incolumità pubblica per gli operatori sanitari non interessati dalla direttiva in materia di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale, ndr) è elevatissimo, così come è urgente procedere immediatamente alla fornitura costante e sufficiente di adeguati DPI, al fine di produrre le indispensabili condizioni di tutela del singolo operatore, della collettività e della Salute Pubblica“.

(qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)