Coronavirus, riaprono i centri aggregativi per anziani gestiti dal Comune

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Sono più di 2.500 le persone con età superiore ai 65 anni che frequentano i diversi centri di aggregazione sociale per anziani sparsi nel territorio comunale, di cui sette gestiti da associazioni affidatarie del servizio dal Comune di Vicenza.

Un paio di settimane fa si è svolto un incontro con i gestori per illustrare quali siano le linee guida previste dalla Regione del Veneto per poter frequentare nuovamente i centri di aggregazione che, come tutti gli altri luoghi di incontro e socialità, sono rimasti chiusi per tre mesi a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

In considerazione del fatto che sono ancora molte le attività che non possono essere fatte come, ad esempio, il gioco delle carte, la lettura di quotidiani o i corsi di ballo, alcuni centri stanno aprendo in orario ridotto e comunque garantendo tutte le prescrizioni previste.

Per riaprire, infatti, saranno necessarie alcune misure che comporteranno una maggiore spesa.

“Per venire incontro alle inevitabili difficoltà – dichiara il vicesindaco e assessore alla partecipazione Matteo Tosetto – abbiamo deciso di erogare un contributo massimo fino a duemila euro per ogni centro, nel limite di quanto sarà rendicontato con specifiche pezze giustificative. Abbiamo voluto facilitare la riapertura di questi centri perchè molti anziani hanno subito un grave disagio con la loro improvvisa chisura in quanto è venuto a mancare un punto di riferimento sociale importantissimo dove svolgere attività ricreative, informative e formative”.

Come disposto dall’ordinanza del presidente della Regione Veneto Luca Zaia dello scorso 13 giugno, è necessario avviare una serie di misure di contenimento del contagio tra cui la pulizia accurata e frequente di tutti gli ambienti con la regolare disinfezione delle superfici più toccate, la distribuzione di soluzioni disinfettanti, l’obbligo della mascherina e la dotazione di materiali e attrezzature d’uso aggiuntivi rispetto alla norma, data dalla necessità di suddividere gli ospiti in più gruppi e in più locali diversi per mantenere il distanziamento sociale.

Il contributo una tantum verrà erogato a favore dei 7 seguenti centri aggregativi: Centro diurno ricreativo culturale “Proti” (circ.1), Gruppo pensionati Riviera Berica (circ.2), Gruppo pensionati La rondine (circ.3), Club i sempreverdi (circ.4), Centro di aggregazione di via Colombo (circ.6), Centro di aggregazione di viale San Lazzaro (circ.6), Centro di aggregazione anziani Ferrovieri (circ.7).