Ma come ha detto sabato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli c’è una guerra da combattere contro il Coronavirus.
Ed è appena iniziata.
(qui la situazione ora per ora sul Coronavirus, qui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)
Il Coronavirus non è uno scherzo. Questa malattia diffusa da un pippistrello sta diventando una calamità sanitaria per stessa ammissione dei medici italiani che anche nel vicentino stanno imparando a conoscerlo.
Di certo mentre il tempo passa la situazione sta peggiorando. La Lombardia è al collasso e anche l’ospedale San Bortolo di Vicenza, una delle città meno colpite dal virus, è in difficoltà sia nel reparto di terapia intensiva, per i malati arrivati da fuori provincia, che nell’area malattie infettive dove è stato trasferito personale sanitario da altri reparti.
Ma la preoccupazione è per gli asintomatici che non hanno fatto il tampone e potrebbero trasmettere questo imprevedibile virus. E’ per questo che ancor di più adesso bisogna cercare di fare qualche sacrificio per salvaguardare se stessi, ma anche tutti gli altri.
Rispettando i consigli su baci, abbracci e strette di mano e i divieti sugli assembramenti. In città dopo la folla per la “vasca” del sabato, anche in serata nei locali della movida si sono formati gruppi di persone numerosi, dentro e fuori, come in piazza delle Erbe.
Intanto il decreto approvato nella notte dal Consiglio dei ministri ha dichiarato Padova, Treviso e Venezia zona rossa, vietando gli spostamenti. La relazione del Comitato tecnico scientifico a supporto dell’Unità di crisi della Regione Veneto ha presentato però controdeduzioni chiedendo lo stralcio delle tre province venete.
Ma come ha detto sabato il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli c’è una guerra da combattere contro il Coronavirus.
Ed è appena iniziata.
(qui la situazione ora per ora sul Coronavirus, qui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)
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