Riceviamo e pubblichiamo una poesia di Lucio Zaltron
Stanco dell’inverno osservo il passare del giorno
con l’aiuto del noce di grigia corteccia come il mio pensiero rivolto ad un invisibile nemico,
desidero colori di primavera, di rinascita, di pulizia, di un necessario cambiamento
non di quel che sono ma per quel che potrei diventare.
Un solo veleno nato da altri ignorati noti.
Figlio di troppi padri distratti irriverenti verso chi li ha generati.
Generazione ingorda di insostenibili appetiti.
Incurabile stupidità laddove nulla è noto
e tutto muta come una crisalide
Lucio Zaltron
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