Si allega al presente comunicato della regione Veneto la lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e a Roberto Speranza, Ministro della Salute, con cui il presidente Luca Zaia “accompagna” la relazione del Comitato tecnico scientifico a supporto dell’Unità di crisi della Regione Veneto su emergenza Coronavirus con le valutazioni e le controdeduzioni alle misure contenute nel DPCM approvato dal Consiglio dei ministri in data odierna, ciò al fine di chiedere lo stralcio delle tre province di Padova Treviso e Venezia dal decreto stesso.
In riferimento al parere richiesto dalla Conferenza della Regioni in data 07.03.2020 riguardo la bozza di DPCM da adottare ai sensi dell’art. 3 del D.L. 6/2020, recante ulteriori misure urgenti in materia di contenimento da cont(!gio COVID-19, non avendo conoscenze delle motivazioni scientifiche che hanno portato all’inserimento delle Prqvince di Venezia, Padova e Treviso, trasmetto in allegato la relazione del Comitato Tecnico Scientifico a supporto dell’Unità di Crisi della Regione Veneto.
La stessa contiene la valutazione sulle misure contenute nella bozza di cui sopra, al fine di richiedere lo stralcio dall’art. 1 delle Province venete.
Cordiali Saluti.
Luca Zaia
(Qui la situazione ora per ora sul Coronavirus, qui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr).
Relazione del Comitato tecnico scientifico del Veneto
All’Unità di Crisi della Regione del Veneto
- Su richiesta dell’Unità di Crisi per l’emergenza Coronavirus della Regione Veneto di seguito si esprime parere in riferimento alla bozza di DPCM che prevede la chiusura delle province di Padova, Treviso e Venezia si riporta diseguito la descrizione della situazione epidemiologica, utile a contro dedurre quanto riportato nel citato
Sulla base dell’ultima rilevazione fatta in data odierna e di seguito riportata
si evidenzia che:
Per la provincia di Padova che ha un totale di 132 casi di positività al virus, rientrano fra questi i soggetti positivi del cluster di Vò che sono attualmente 84 di cui 66 residenti a Vò ed i rimanenti correlati temporalmente alla stessa fonte di esposizione. Si allega alla presente la relazione sull’esito dei tamponi eseguiti nella popolazione di Vò, al fine di evidenziare come si è proceduto con una ricerca “attiva” di eventuali positivi e conseguenti isolamenti domiciliari al fine di bloccare la diffusione del virus.
I soggetti del cluster di Vò che hanno sviluppato sintomatologia tale da richiedere un ricovero presso le malattie infettive sono stati 10 pazienti, mentre 3 pazienti sono in terapia intensiva e si è verificato 1 decesso riferito al paziente che per primo ha sviluppato i sintomi, notifica del 21.02.2020.
Allo stato attuale è in corso sul cluster di Vo’ uno studio di approfondimento epidemiologico, a cura del Prof. Andrea Crisanti dell’Università di Padova, che prevede l’effettuazione del secondo tampone a tutti gli abitanti della Comunità.
Dai primi dati sugli oltre 1.000 tamponi analizzati, si evidenzia come le misure di mitigazione di Sanità pubblica applicate abbiano bloccato il diffondersi dell’infezione passando da circa il 3% di positività allo 0,05%, ciò è chiaramente correlato oltre che alla diminuzione dell’incidenza dell’infezione, ad una riduzione di eventuali casi gravi.
Per la provincia di Treviso, il cluster è quasi esclusivamente ospedaliero, difatti 49 soggetti positivi sono operatori sanitari e gli altri casi riguardano degenti del reparto di geriatria contagiati da una paziente ricoverata per lungo tempo e successivamente deceduta. È evidente che trattasi prevalentemente di cluster nosocomiale, che non interessa la popolazione generale della provincia di Treviso. Si allega la relazione esplicativa su tale cluster.
Anche per la provincia di Venezia, i casi di positività riscontrati interessano quasi per la metà operatori sanitari.
A supporto della situazione sopra descritta, si aggiunge che è attualmente in corso una approfondita ricerca epidemiologica di tutti i possibili contatti con conseguente sorveglianza attiva su tutti i soggetti in isolamento fiduciario domiciliare, attualmente 2136. Si allega tabella esplicativa.
Lo studio e la valutazione costante del trend dei casi e la ricerca dei contatti, oltre allo sforzo organizzativo per l’ospedalizzazione dei pazienti sia nei reparti di malattie infettive che in terapia intensiva dimostrano l’impegno del sistema sanitario regionale, che contrasta con una misura di isolamento estremo dei territori individuati che non ha avuto nessun confronto né scientifico né di lealtà istituzionale con i tecnici della regione del Veneto che da mesi seguono l’evolversi di questa situazione in collaborazione con l’Ufficio dell’OMS di Venezia.
A fronte di questo scenario epidemiologico, e di tutte le considerazioni sopra riportate, che evidenziano cluster circoscritti e che non interessano allo stato attuale in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all’attuale andamento epidemiologico.
Si esprime pertanto parere favorevole allo stralcio delle tre Province di Padova, Treviso, Venezia dal suddetto DPCM presentato in data 07.03.2020 alla Regione del Veneto.
Firmato
Il Comitato Tecnico Scientifico Regionale