Corso Fogazzaro, finita la sperimentazione auto. Asproso: “ma la vera emergenza è un’altra”

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corso Fogazzaro no auto
protesta corso Fogazzaro

L’apertura alle auto del tratto di Corso Fogazzaro – è scritto in una interrogazione comunale del 18 settembre di Ciro Asproso – tra Contrà Busato e Contrà Cantarane, dovrebbe concludersi oggi dopo 6 mesi di sperimentazione. Inutile dire che il condizionale è d’obbligo, visto che dal Settore mobilità non è ancora arrivata alcuna informativa al riguardo e che i nostri amministratori, solitamente ciarlieri quando si tratta di pavoneggiarsi per i risultati ottenuti, preferiscono tenere un basso profilo.

Ma poi, di quali risultati stiamo parlando? La contestata sperimentazione ebbe origine per l’esigenza di alcuni bottegai, spalleggiati dal Sindaco e dall’assessore Celebron, che imputavano alla ZTL le ragioni dei loro scarsi guadagni; a distanza di 6 mesi e con le auto libere di scorazzare non ci sembra che i registratori di cassa abbiano ripreso a cinguettare, né che siano aumentate le presenze dei potenziali fruitori. Prendono quota le ragioni dei NO auto, e si confermano tutte le perplessità espresse alla vigilia.

Quello dell’accessibilità del centro storico è solo uno dei tanti problemi che affliggono i negozi tradizionali, dall’e-commerce alle grandi catene di distribuzione, la concorrenza è sempre più agguerrita e difficile da fronteggiare, ma se c’è una cosa che costituisce un valore aggiunto non riproducibile, questa è proprio la possibilità di passeggiare, in tutta sicurezza, tra una quinta di palazzi rinascimentali che ha pochi eguali al mondo. C’è da chiedersi, piuttosto, come sia possibile non riuscire a valorizzare una rendita di posizione così importante.

La sperimentazione è nata su presupposti effimeri ed è proseguita senza alcuna strategia, lo stesso questionario di Confersercenti – per quanto necessario – non sarà in grado di fornire una risposta definitiva, la decisione è quindi tutta politica, ma non per questo possiamo accettare che venga assunta in maniera opaca e autoritaria.

Per tutti questi motivi si CHIEDE di conoscere i dati:

sul giro d’affari degli ultimi 6 mesi,
sui numeri della sosta in Corso Fogazzaro,
sul gradimento espresso da residenti e commercianti.
Ma soprattutto, si chiede un confronto in Commissione sulle politiche di mobilità e di rilancio del centro storico, a partire dalle iniziative culturali, dalla regolamentazione della sosta, e da un uso più efficiente e razionale del trasporto pubblico.

La vera emergenza per la sicurezza dei cittadini non riguarda tanto Campo Marzio quanto gli utenti deboli della strada – pedoni e ciclisti – che quasi quotidianamente sono fatti bersaglio della disattenzione e dell’eccessiva velocità degli automobilisti. Questa Amministrazione deve scegliere da che parte stare, e passare finalmente, dalle parole ai fatti.