A volte capita che mettere insieme alcuni ingredienti immateriali, sia possibile ottenere una ricetta che soddisfa anche i “palati” più raffinati; ingredienti semplici come la passione, il piacere di stare insieme e l’amore per ciò che ti circonda.
A volte capita che non servono risorse economiche importanti ma tanto semplice volontariato.
A volte capita (spesso…) che certi risultati non siano noti come meritano.
Come, per esempio, ciò che è accaduto in piazza dei Signori lo scorso 12 settembre:
la presentazione del cortometraggio “Di Fuoco e d’Ombra”.
Oltre 600 persone hanno avuto la possibilità gratuita di vedere un prodotto che dovrebbe essere diffuso in modo ampio e convinto, accompagnato dall’orgoglio della Comunità contestualizzata, a partire dalle scuole.
Tutto è nato da un libro di due autrici della città (“Di Fuoco e d’Ombra” di Rossella Menegato e Manuela Brocco) prodotto dall’associazione culturale l’IdeAzione di Vicenza, un giovane e talentuoso regista Youssef Dalima che ha ben interpretato i testi elaborati da Rossella Menegato e oltre cinquanta concittadini che si sono prestati per un’opera di cui essere fieri non solo per l’accoglienza ricevuta nell’ambito del 78° festival del Cinema di Venezia.
Un enigma che in trenta minuti viene svelato da un vecchio saggio,una decina di giovani ragazze e altrettante donne evocate dal lontano passato di una città misteriosa, dove angoli suggestivi evocano presenze lontane, avvicendarsi di chiaroscuri e di avvenimenti che conducono alla soluzione del mistero: le nostre radici. Il senso di appartenenza ad una comunità, la cultura, la propria identità e la storia della città.
E poi c’è l’altra storia, quella poco conosciuta, solo sussurrata, a volte scomoda. Quella vissuta dalle donne. Protagoniste inascoltate di tutti gli eventi, anche quelli più tragici. Voci del passato che ritornano per testimoniare disagi sociali, passioni amorose, rivoluzionarie o religiose, la libertà e il dominio, il ruolo della donna all’interno della società, la lotta contro qualsiasi forma di sopruso e la guerra.
Tutto questo rappresenta il cuore pulsante di Vicenza, o di qualsiasi altra città, bozzolo che racchiude ciò che è stato, ciò che è e ciò che sarà.
Un dialogo intergenerazionale dove le riflessioni del presente sono il collante con gli avvenimenti del passato. Dall’epoca romana fino ai primi del ‘900, le 21 protagoniste duettano fra loro non solo nel modo di pensare ma con movenze e abbigliamento tipici delle varie epoche.
Unico assolo? Il vecchio saggio che induce a pensare alla Bellezza e all’Armonia come chiave di volta, in una sinfonia perfetta, che porta a una maggior consapevolezza e conoscenza della nostra città.
A volte capita… anche per un semplice grazie. Grazie quindi all’IdeAzione !
Lucio Zaltron