La Costa degli dei e il Paradiso dei sub: da Tropea a Marinella di Zambrone

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Costa degli dei, Panorama di Tropea, ph. Simona Servillo
Costa degli dei, Panorama di Tropea, ph. Simona Servillo

Quando ci sono di mezzo dei, paradisi, schiere angeliche e sfere celesti nei toponimi marittimi delle nostre regioni, allora si può star sicuri che si tratta di posti spettacolari e, infatti, il tratto di spiaggia che da nord verso sud della Calabria va da Pizzo Calabro e Nicotera, passando per Vibo Valentia, Briatico, Zambrone, Parghelia, Tropea, Ricadi e Joppolo, può benissimo vantare il nome di Costa degli dei o anche, non a caso, Costa bella.

Se, con un po’ di fantasia, possiamo ipotizzare che nemmeno Ulisse abbia potuto resistere al fascino e alla bellezza della Riviera laziale, che da lui prende il nome, bisogna dire che anche gli dei di bellezza se ne intendevano davvero per aver scelto questo promontorio della costa calabra come dimora, secondo quanto narra la leggenda.

E, in effetti, scendendo giù dalla Riviera dei Cedri, che comprende i primi comuni della Calabria, dopo Maratea, che si trova invece in Basilicata, ci si trova nella Costa degli dei davanti ad uno spettacolo unico per quanto riguarda la bellezza delle spiagge. Lasciandosi alle spalle, nella Riviera dei Cedri, una sabbia un po’ scura, grigiastra, a tratti nera soprattutto nel comprensorio di Praia a Mare, che pure regala uno scorci naturale di tutto rispetto con l’Arco magno a San Nicola Arcella, si passa nelle località di Zambrone e Tropea ad una sabbia dorata che lascia trasparire un’acqua cristallina, soprattutto perché vi è sempre la possibilità di ammirare dall’alto delle scogliere frastagliate questo spettacolo della natura.

La prima tappa da non perdere assolutamente scendendo da nord all’interno della Costa degli dei è sicuramente la spiaggia di Marinella di Zambrone, non a caso chiamata Paradiso dei sub. Il paese di Zambrone, come la maggior parte dei suggestivi piccoli comuni calabresi, è arroccato su un altopiano, infatti la spiaggia da raggiungere non è proprio comoda e, del resto, non è nemmeno attrezzata, che forse è un bene per lasciare che la natura si mostri in tutta la sua bellezza.

Marinella di Zambrone, Il paradiso dei sub, ph. Simona Servillo
Marinella di Zambrone, Il paradiso dei sub, ph. Simona Servillo

Conviene lasciare la proprie vetture nei pressi della stazione e, dopo aver indossato della scarpe comode, attraverso un sentiero sterrato e impervio, collocato alle spalle della stessa stazione, coprire quel dislivello a piedi per arrivare fin giù, dove si ammira lo Scoglio del Leone e il Paradiso dei sub. È interessante constatare che la zona, forse poco valorizzata da noi italiani, è letteralmente presa d’assalto da turisti di tutte le nazionalità e sarebbe davvero curioso comprendere come siano arrivati a scoprire questo magnifico luogo della Costa degli dei.

Già lungo il percorso di circa 15 minuti lungo il sentiero, abbondantemente esposto al sole, giacché la fatica e il sudore sono sempre la giusta controparte della bellezza, soprattutto se lo si percorre con le infradito (come la maggior parte degli stranieri!), si aprono dall’alto alcuni scorci memorabili, dai quali godere della visione paradisiaca di un mare che ammette tutte le sfumature del celeste e dell’azzurro, fino a confondersi con il cielo all’orizzonte.

Arrivati sulla spiaggia, è possibile rimanere nei pressi dello Scoglio del Leone tra massi di granito e sassolini, oppure fare un ultimo sacrificio e arrivare su una spiaggia di sabbia bianchissima riflettente, quasi accecante. Tuttavia, se è stata chiamata Paradiso dei sub, allora, pare intuire, lo spettacolo deve essere anche oltre la spiaggia, sicché conviene immergersi con una buona maschera e provare a capire il perché…

Inutile dire che appena entrati in acqua una caterva di pesciolini raggiungono agevolmente i piedi per cominciare un operoso pedicure: un continuo pizzicare simile a leggere scosse a tratti anche fastidioso per chi cerca solo di rilassarsi. Ad ogni modo, la varietà di pesci, di fauna e di flora acquatica che si può ammirare in questo mare cristallino lascia intendere facilmente il perché nella Costa degli dei vi sia un Paradiso dei sub!

Avanzando verso sud da Zambrone, vale la pena di fermarsi a Tropea, la città nota non solo per la cipolla rossa, ma per una delle spiagge che a buon diritto può essere annoverata tra le perle di mare. Il centro storico, molto curato e attrezzato per i milioni di turisti provenienti da tutto il mondo, merita necessariamente una passeggiata, anche perché è proprio dall’alto, dall’affaccio sulla litoranea che si apre lo scorcio più bello di Tropea, cioè lo spettacolo mozzafiato delle spiagge dorate trasparenti proprio sotto i propri piedi, da circa 60 metri di altezza.

Se, dopo aver percorso gli scalini che portano giù alla spiaggia, proprio non si riesce a risalire sulla rupe tufacea su cui è collocato il Santuario di Santa Maria dell’Isola, allora non resta che cedere alla tentazione di tuffarsi nel limpido e diafano Tirreno oppure imbarcarsi su un motoscafo e farsi condurre lungo tutto il promontorio di Capo Vaticano nelle calette raggiungibili via mare, come la Grotta dello Scheletro, la Spiaggia di Formicoli e la Baia del Fuoco, per potersi beare delle acque cristalline tra soste, tuffi e snorkeling!

Spiaggia di Tropea dall'affaccio del centro storico, ph. Simona Servillo
Spiaggia di Tropea dall’affaccio del centro storico, ph. Simona Servillo