“In questi giorni, i consiglieri leghisti mi stanno attaccando a gran voce sostenendo che io abbia fatto una gaffe clamorosa sul tema degli studi scientifici relativi ai tamponi rapidi. Torno su questo tema perché è proprio il contrario”.
Lo afferma il Portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni.
“Non ci si deve sorprendere, ma quando la politica punta a screditare le persone invece di confutare le tesi sostenute, è una sconfitta per tutti – sottolinea lo speaker della minoranza – In un comunicato stampa del 10 maggio us, ho sostenuto che l’unico articolo che forniva valutazioni scientifiche sull’affidabilità dei tamponi antigenici era quello di Corman e altri, pubblicato su The Lancet on line il 7 aprile, mentre un quotidiano, il 9 maggio, aveva dato grande rilievo a un commento sullo stesso giornale di Mina e altri, pubblicato on line il 17 aprile”.
“E’ una scelta curiosa quella di dare enfasi a un commento, che riporta delle opinioni di alcuni ricercatori, e non a un articolo, che invece ha superato un processo di revisione e in qualche modo porta un contributo certificato – osserva Lorenzoni – Guarda caso, l’articolo ha dati che supportano le tesi critiche sulla sensibilità dei tamponi antigenici, mentre il commento enfatizza, correttamente, che i tamponi rapidi aiutano a monitorare la popolazione, soprattutto in grandi gruppi. Il tema del dibattito in Veneto è l’uso dei tamponi rapidi per proteggere gli individui fragili, ospiti delle RSA e personale sanitario, scelta adottata in parziale contrapposizione rispetto alle indicazioni ministeriali, che fino all’introduzione dei vaccini potrebbe aver favorito tassi di contagio tra i più alti in Italia alla fine dello scorso anno”.
“Sono disponibile a confrontarmi con chiunque su ciò che viene pubblicato sul piano scientifico: credo ci sia ancora molto da comprendere – ribadisce Arturo Lorenzoni – Ma non sono disponibile a essere attaccato senza ragione da chi non entra nel merito della questione”.