Covid, report AIFA. Zaia: “Veneto ancora 1° in Italia per monoclonali, primato che inorgoglisce. Salvate vite ed evitati ricoveri”

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Anticorpi monoclonali in Veneto: la professoressa Evelina Tacconelli nel corso del punto stampa del 19 marzo 2021 tra assessore Lanzarin e Presidente della Regione Luca Zaia
Anticorpi monoclonali in Veneto: la professoressa Evelina Tacconelli nel corso del punto stampa del 19 marzo 2021 tra assessore Lanzarin e Presidente della Regione Luca Zaia

“Il Veneto è primo in Italia per l’uso dei farmaci monoclonali nella lotta al Covid. 8.097 malati rispetto al totale nazionale di 46.499 sono già stati trattati con questa terapia. Un primato che inorgoglisce, perché siamo stati i primi a credere in questa nuova frontiera della lotta al Covid quando più di qualcuno storceva il naso e avanzava dubbi”.

Lo dice il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, commentando l’ultimo rapporto dell’Agenzia Italiana del Farmaco sull’uso di questa terapia in Italia, diffuso oggi.

“Oggi – prosegue Zaia – pressoché tutti in Italia utilizzano i monoclonali. Non era così quando cominciammo in Veneto, forti delle corrette valutazioni e degli studi dei nostri infettivologi, convinti, allora come adesso, che fossze fondamentale ricercare nuove e sempre più incisive terapie, che potessero salvare vite o evitare ospedalizzazioni”.

“Se in tutto questo periodo siamo riusciti a tenere sotto controllo la pressione sui reparti di Area Medica e sulle Terapie Intensive – fa notare Zaia – molto merito va riconosciuto anche alla scelta convinta sui monoclonali”.

“Non è esagerato dire – conclude Zaia – che con questa terapia sono state salvate delle vite ed evitati molti ricoveri soprattutto in Area Critica, perchè i monoclonali hanno dimostrato grande utilità prima di tutto nelle persone portatrici di altre patologie e quindi ad alto rischio di sviluppare la malattia in forma grave. Non è un caso che la maggioranza dei monoclonali sia stata utilizzata proprio per questi pazienti”.