“In cosa consiste la ‘relazione informativa’ inviata alla Procura e perché è stata spedita? Zaia rimanda al direttore generale di Azienda Zero che, anche tramite il suo legale, non risponde. Abbiamo solo capito che non è stato querelato Crisanti, stop. Dieci ore di Commissione, quotidiane conferenze stampa e ancora non lo sappiamo: alla faccia della trasparenza”. A tornare sul caso che riguarda la “fantomatica segnalazione alla Procura” è la vicecapogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani, che in una nota annuncia un’interrogazione sottoscritta anche dagli altri colleghi dem.
“Il comportamento del presidente Zaia – sottolinea Camani – continua ad essere ambiguo: viene in Commissione con un collegio difensivo di nove tecnici, parlano per oltre quattro ore, ma persevera nel non voler fare chiarezza. Le ammissioni del dottor Toniolo in riferimento ad una fantomatica ‘relazione informativa alla Procura’ lasciano ancora molti dubbi. Ma Azienda Zero è anche un ente strumentale della Regione e la Regione, cioè Zaia, non si può chiamare fuori. L’unica certezza è che in Procura sono arrivate delle carte: venga perciò detto quali sono modalità e finalità di questa iniziativa. Sembra siano in corso due indagini, aperte d’ufficio, una a Padova e una a Vicenza, per frode in pubbliche forniture in riferimento all’acquisto e all’utilizzo da parte di Azienda Zero dei test rapidi di prima e seconda generazione. Ha qualcosa a che fare con questo il documento firmato dal dottor Toniolo? Non si tratta di accusare o difendere nessuno – conclude Camani – ma, vista la delicatezza del tema, la trasparenza politica e amministrativa sarebbe doverosa”.