“In Italia l’attività economica ha risentito della nuova ondata dei contagi anche nel primo trimestre. È plausibile che nella seconda parte dell’anno si possa avviare una ripresa significativa, trainata dagli investimenti e, più gradualmente, dai consumi; le prospettive sono però fortemente condizionate dal successo delle campagne vaccinali e dall’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Assicurare la riduzione dei contagi è condizione indispensabile per sostenere l’economia”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione sul Documento di economia e finanza (Def) nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Lo scenario macroeconomico tendenziale presentato dal Def – ha aggiunto – tiene conto di questo quadro congiunturale ed è nel complesso realistico, pur con significativi rischi al ribasso connessi con il quadro internazionale e con l’andamento della pandemia. Nel quadro programmatico, forniscono ulteriore impulso alla crescita il nuovo pacchetto di misure di sostegno, i cui dettagli saranno resi noti solo nei prossimi giorni, e il potenziamento, anche con risorse nazionali, del Pnrr”.
“Abbiamo di fronte un quadro macroeconomico globale significativamente migliorato, ma allo stesso tempo caratterizzato da elevata incertezza connessa con le nuove ondate pandemiche”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione sul Documento di economia e finanza (Def) nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Nei nostri sondaggi famiglie e imprese riportano prospettive in moderato miglioramento, ma ancora molto incerte. Le imprese programmano un riavvio degli investimenti nella seconda parte dell’anno. Le famiglie manifestano l’intenzione di riprendere gradualmente i consumi, che però continuano a risentire in misura elevata della situazione sanitaria. Dalle nostre indagini risulta un impatto fortemente eterogeneo della pandemia sia sui redditi familiari, sia sulle imprese”, ha aggiunto.
In Italia tutti gli indicatori che noi osserviamo (tra questi i consumi di energia, i flussi di trasporto, i pagamenti al dettaglio) sono in moderato recupero rispetto alla fine del 2020; nel complesso suggeriscono che l’attività economica potrebbe essere rimasta pressoché stabile nei primi tre mesi dell’anno in corso, dopo la forte caduta del trimestre precedente, ma con andamenti disomogenei tra settori. Valutiamo che la produzione industriale possa essere cresciuta di poco meno dell’uno per cento nel primo trimestre; sarebbero invece rimasti deboli i servizi. Questi andamenti indicano la resilienza dell’economia, ma allo stesso tempo il persistente freno posto dai nuovi contagi”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione sul Documento di economia e finanza (Def) nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“In Italia, come negli altri principali Paesi avanzati, con le nuove ondate di contagi e il conseguente rinnovo delle misure di distanziamento sociale resta essenziale l’azione a sostegno delle imprese e delle famiglie e per il rilancio dell’economia. È però al contempo opportuno introdurre ed estendere elementi di selettività negli interventi, per indirizzare le risorse finanziarie ove più necessario”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione sul Documento di economia e finanza (Def) nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Il Def chiarisce che la riduzione del rapporto tra il debito e il prodotto rimarrà “la bussola” della politica finanziaria del Governo e indica come, per assicurare questo obiettivo, anche sotto ipotesi favorevoli sulla crescita dell’economia italiana e sui costi di finanziamento, si richieda nel medio termine una correzione appropriata del saldo di bilancio. È una valutazione condivisibile; come ha sottolineato il governatore Visco, il contributo della politica di bilancio resta fondamentale per contrastare gli effetti della pandemia ma porsi l’obiettivo di ricondurre il peso del debito su una traiettoria discendente è necessario”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, in audizione sul Documento di economia e finanza (Def) nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.Il debito pubblico dell’Italia è sostenibile” ma “la stabilizzazione del debito su livelli molto elevati lascerebbe il nostro Paese fortemente esposto a rischi derivanti da tensioni sui mercati finanziari o da nuovi shock economici”.
Lo ha detto il capo del Dipartimento Economia e statistica della Banca d’Italia, Eugenio Gaiotti, rispondendo alle domande in audizione sul Documento di economia e finanza (Def) nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.
“Per contrastarli – ha aggiunto – è essenziale che sia efficace lo stimolo alla crescita fornito da investimenti pubblici, da interventi che operino il necessario rafforzamento delle infrastrutture del Paese e da riforme in grado di favorire produttività e investimenti privati; nel contempo andrà assicurato un miglioramento adeguato del saldo primario quando le condizioni macroeconomiche lo consentiranno”.
Fonte Public Policy