Sono sempre molto amare le parole del professor Andrea Crisanti, docente di microbiologia dell’Università di Padova, ma del resto la scienza non può avere una funzione consolatoria essendo uno strumento per conoscere e interpretare la realtà in maniera più oggettiva e quindi ‘vera’, possibile. Ieri sera alla trasmissione PiazzaPulita di La7 Crisanti ha detto che non ci libereremo tanto presto delle mascherine “per toglierci la mascherina ci vorranno due anni”. Questa mattina a SkyTg24 ha aggiunto, rispondendo a una domanda su un report dei servizi segreti di cui si parla in questi giorni, che il numero di contagi reali è molto superiore a quello fornito dai dati ufficiali. “Il numero dei positivi dipende anche dal tipo di tamponi che si fanno: se si utilizza uno strumento a bassa sensibilità è chiaro che se ne perdono un po’. Se poi si conteggiano i tamponi fatti in farmacia e quelli fatti come strumento di agibilità sociale è chiaro che viene tutto falsato. L’Rt è un indice che ci dice quale è stata la trasmissione una settimana prima, non fotografa la situazione attuale. Secondo questa lettura dovremmo viaggiare intorno ai 30mila casi al giorno che è ragionevole, considerando anche il numero di decessi che abbiamo. Le persone che vengono a mancare infatti sono circa l’1.5-2% del totale degli infetti. La percentuale di positivi nei test rapidi è molto più bassa che nei molecolari, quindi questi test qualche problema ce l’hanno. Non si risolve il problema del controllo della trasmissione sul territorio con i test rapidi”.
A fronte di questa situazione, come abbiamo fatto notare anche noi ieri, si discute di Sanremo: “c’è un inaridimento dei sentimenti – ha detto ancora a Piazza Pulita Crisanti -. La gente si abitua: muoiono 500 persone al giorno e vabbè pazienza. La cosa più importante è mandare avanti l’economia”.