“Il rapporto tra decessi e casi in altri Paesi è molto vicino al 4 per mille, in Italia probabilmente sottostimiamo molto il numero di casi. Siamo almeno a 25 mila al giorno, più del doppio rispetto ai 10 mila di cui si parla”. A dirlo il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti nel corso della trasmissione di LA7 L’Aria che tira. In questi giorni preoccupa, soprattutto alcuni presidenti di Regione tra cui quello del Veneto Zaia, l’aumento dei contagi, e si parla di un lockdown per non vaccinati per evitare il ritorno delle zone gialle e arancioni appunto in Veneto, Friuli, Liguria e Campania.
“Non abbiamo mai fatto il tracciamento e non abbiamo investito in logistica, è inutile che stanno a parla’, non hanno fatto niente” ha aggiunto Crisanti in maniera stizzita quando la conduttrice gli ha parlato di tracciamento. “C’è bisogno di una rivoluzione copernicana. Sono arrabbiato perché hanno perso due mesi di tempo a parlare di No Vax quando era chiaro che il problema era un altro” ha chiosato l’ex membro del cts veneto, tra i primi ad affrontare il Covid in Italia dopo il primo decesso Vo’ con un accurato screening per individuare i contagi e poi protagonista di una polemica con il governatore Zaia (e di una denuncia da parte di Azienda Zero). La scorsa settimana il professore aveva dichiarato che ai non vaccinati avrebbe chiesto almeno di mettere la mascherina, ma che piuttosto di correre dietro a loro avrebbe accelerato con la terza dose.