Covid, deroghe a cacciatori: possono uscire dal Comune. Zanoni (PD): “schiaffo a sanitari e attività ferme”

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“Speravamo che l’intervento dei Prefetti avesse portato consiglio a Zaia e invece no. Non c’è due senza tre: proprio oggi la Regione ha diramato una nuova circolare con deroghe alle misure anti Covid cucita su misura per i cacciatori che, nonostante la zona arancione, potranno spostarsi fuori dal Comune per l’attività venatoria. È uno schiaffo non solo al personale sanitario in prima linea per combattere l’epidemia ma anche per quelle attività economiche come ristoranti, bar, che sono al tracollo e devono rispettare regole rigide, o sportive, penso ai i ragazzi delle squadre di calcio e non solo, bloccati da mesi”. Così in una nota Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Partito Democratico, interviene a proposito “della circolare della Regione che, come già accaduto il 28 dicembre e l’8 gennaio, dà il via libera alla mobilità venatoria fuori del comune di residenza in zona arancione, una circolare che contiene anche un errore poiché cita ancora il Dpcm del 3 dicembre, sorpassato e sostituito da quello odierno”.

“È comunque ugualmente umiliante per i comuni cittadini – sottolinea l’esponente dem – vedere come la Regione insista con questi privilegi. Il Veneto è al primo posto in Italia per incidenza, il dato di oggi parla di 365,21 casi ogni 100mila abitanti. Nel pieno di una pandemia, con la necessità di restrizioni sempre più severe, è indegno che la Regione faccia delle norme sotto dettatura di un gruppo di associazioni venatorie: loro scrivono e Palazzo Balbi obbedisce. Una lobby che purtroppo trova consenso trasversale, anche quando chiede deroghe palesemente illegali, come se cacciare fosse una necessità al pari di recarsi al lavoro o fare la spesa. Oltretutto in gennaio si pratica soprattutto la caccia a turdidi in pianura e collina e agli anatidi e limicoli nelle lagune, notoriamente effettuate in due o più persone a stretto contatto negli appostamenti di caccia, con dimensioni di due-tre metri quadri, una situazione pericolosa per la trasmissione del Covid. Siamo in attesa della risposta all’interrogazione dello scorso 30 dicembre di cui sono primo firmatario e sottoscritta anche dalle colleghe Anna Maria Bigon e Vanessa Camani del Partito Democratico, Cristina Guarda di Europa Verde e dallo speaker della minoranza Arturo Lorenzoni, per capire le motivazioni di simili privilegi. Ho segnalato questa terza circolare al sottosegretario agli Interni Achille Variati, visto il suo impegno nei controlli sul rispetto delle norme anti Covid e sul monitoraggio delle violazioni, perché ritengo sia una concessione immotivata, ingiusta, ma soprattutto contro la legge sulle misure anti Covid e perciò pericolosa”.

“Ci conforta sapere – conclude Zanoni – che la maggior parte delle Regioni non si è piegata e non ha attuato queste deroghe, come ad esempio la regione Lazio del presidente Zingaretti, segretario del Partito Democratico”.

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