Il governo chiede un mese di sacrifici a titolari e lavoratori di bar, ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine per poter tenere aperte fabbriche e scuole. Come riportano questa mattina i principali quotidiani nazionali nella notte il premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo decreto in vigore da domani 26 ottobre fino al 24 novembre. Bar e ristoranti chiusi alle 18, possibilità, come prima, per i sindaci, di chiudere piazze e strade dalle 21, chiuse palestre, piscine, impianti sciistici, a meno che non siano attività nazionali professionistiche del Coni, cinema, teatri. Gli spostamenti per ora non sono vietati, ma sono sconsigliati.
Il decreto di Conte, che vuole contenere i contagi in continua ascesa per non dover adottare ulteriori misure restrittive, in attesa che venga sistemata la situazione delle terapie intensive, non piace a molti ministri di questo governo, ognuno nel suo ambito, Spadafora nello Sport, Franceschini nella Cultura, Bellanova nell’Agricoltura, ma lascia perplesso anche il Comitato Tecnico Scientifico che teme assembramenti tra le mura domestiche dopo le 18. Arrabbiati anche molti governatori, che volevano che bar e ristoranti potessero rimanere aperti almeno fino alle 23 e ovviamente i lavoratori e imprenditori direttamente interessati dalle misure, oltre che i capigruppo dell’opposizione, la quale però, va detto, non è mai stata molto costruttiva in questi mesi. Difficile pensare che tra un mese queste misure si possano allentare, al limite restringere ancora di più: abbiamo davanti tutta la stagione invernale e lo stato di emergenza, in scadenza il 31 gennaio, potrebbe arrivare fino a marzo. Fondamentale sarà quindi potenziare la Sanità ma anche stabilire misure economiche adeguate a sostenere i sacrifici economici dei lavoratori.
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