La sezione di Vicenza della Rete Nazionale «Scuola in Presenza», apartitica e trasversale, che raggruppa al momento 40 comitati e associazioni di genitori, insegnanti e studenti di tutta Italia che già da mesi stanno collaborando e si stanno impegnando a favore della scuola e contro la didattica a distanza messa in campo per contrastare il contagio da Covid, ha scritto una lettera ai presidi delle superiori di Vicenza e provincia per chiedere che venga ripristinata la didattica in presenza al 75% come prevede il decreto del 7 aprile.
“Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio aveva ordinato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in data 26 marzo 2021 di riesaminare, con piu’ congrua e adeguata motivazione, le misure impugnate entro il 2 aprile 2021, decisione ribadita dal Consiglio di Stato – scrive il comitato -. Constatato che dagli atti appare “una irragionevolezza della disposta istruzione “a distanza” senza distinzione di aree territoriali ne’ di classificazione ai fini della diffusione del contagio.” dai documenti scientifici depositati dalla stessa Presidenza del Consiglio, “emergerebbe la non forte influenza delle attività di istruzione in presenza ai fini della diffusione del contagio.” per questo motivo non apparirebbe razionale la “priorita’ assegnata alla precauzione sanitaria, a fronte della grave compressione del diritto all’istruzione, anch’esso costituzionalmente tutelato”. Il Governo dovrà quindi rivalutare e motivare le sue decisioni in materia di chiusura della scuola con adeguati e motivati dati scientifici, in modo trasparente e coerente”.
Il comitato chiede dunque ai presidi “di ripristinare immediatamente la didattica in presenza al 75% come la normativa attuale consente, mettendo in capo a ciascun Dirigente Scolastico la possibilità di scegliere se rientrare al 50% o al 75%; di attivarsi presso gli organi superiori competenti al fine di rientrare in presenza al 100% a partire dal 02.05.2021 a tutela della salute psico-fisica dei ragazzi”.