Covid e Pfas, Follesa (CoVePa): “associare vaccino e screening in zone contaminate”

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Massimo Follesa portavoce Ovest vicentino CoVePa
Massimo Follesa portavoce Ovest vicentino CoVePa

“Perchè non associare lo screening dei Pafs dei cittadini delle zone contaminate con la campagna di vaccinazione anti Covid-19, superando le evidenti mancanze di chi crede di essere un amministratore locale e invece gioca con le vite dei suoi concittadini?”. Lo propone in un comunicato che pubblichiamo Massimo Follesa, portavoce dell’Ovest vicentino del CoVePa, comitato per una Pedemontana alternativa, candidatosi alle scorse regionali con la civica ‘Veneto che vogliamo’ (qui la nostra intervista in occasione della scomparsa del critico d’arte Daverio in cui presentava anche la sua canddiatura parlandoci di Pfas e Covid, Zaia ricorda Daverio, Follesa (VcV): “Si vergogni, Pedemontana sconvolge paesaggio veneto”).

Follesa avanza una proposta al dottor Stopazzalo, responsabile del Servizio di Prevenzione e Salute Pubblica vicentina, alla dottoressa Francesca Russo, capo del Dipartimento prevenzione del Veneto, a Luciano Flor, direttore generale della Sanità veneta, nonché a Giovanni Pavesi, direttore generale dell’Ulss 8 Berica, “e a tutti quelli che tengono il palco del talk show di Luca Zaia dalla Protezione Civile di Marghera, esprimendo un concetto semplice: basta con le scuse del Covid e con le zone arancioni, gialle, verdi sui Pfas, riteniamo che sia possibile che, mentre si allestiscono nelle aree contaminate da Pfas, comprese le zone arancioni, gialle e verdi, la campagna vaccinale antiCovid, sia possibile allestire e impiegare dei team, che oltre al vaccino eseguano anche lo screening per i Pfas, riprendendo le attività interrotte e allargandole. Sarebbe un bel segno di razionalizzazione e di economia delle risorse, e un segno nello spirito di collaborazione e di partecipazione attiva, ma è evidente che questo lo pretendiamo – conclude Follesa – almeno per Trissino”