I sindacati Filt-Cgil attaccano le Regioni, come Onlit, per la gestione dei trasporti in relazioni alla ripresa scolastica e all’emergenza Covid e nel caso dei sindacati si criticano anche le scarse risorse investite. Ma l’assessore veneto Elisa De Berti non ci sta e in un comunicato replica alle accuse di non aver fatto nulla in questi mesi per adeguare il trasporto pubblico alla ripartenza in sicurezza della scuola ricostruendo le vicende degli ultimi mesi. “La Commissione Infrastrutture presso la conferenza delle Regioni pone il tema al Ministro De Micheli già il 31 marzo scorso; l’8 aprile io scrivo personalmente al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti richiamando nuovamente alla sua attenzione le enormi problematiche legate alla ripartenza delle scuole; il Ministro emargina le Regioni e si riunisce esclusivamente con i sindacati; nel frattempo la Regione Veneto attiva tavoli di concertazione e condivisione con tutte le aziende di trasporto, i responsabili della scuola, e anche i sindacati, compresa la Filt-Cgil, che nelle riunioni aveva sempre sottolineato la inadeguatezza dell’approccio governativo e ministeriale alla delicatissima questione”.
“Le uniche risorse (8 milioni di euro) che le aziende di trasporto hanno ricevuto a settembre per fornire in pochissimo tempo i servizi aggiuntivi necessari sono arrivate dalla Regione, che ha agito di tasca sua e in perfetta solitudine – afferma ancora De Berti -. Ma quel che più conta è che i sindacati (compresa la Filt-Cgil) hanno partecipato all’incontro di dicembre in cui ho illustrato loro il piano regionale elaborato a novembre che poi, per decisione governativa, è andato in mano ai Prefetti i quali, nello spirito di leale collaborazione fra istituzioni, hanno pure ringraziato per essersi trovati fra le mani molto lavoro già fatto. Speranza decise d’imperio il 1º di agosto di ripristinare la misura del metro di distanziamento fra i passeggeri, quindi una riduzione della capienza sostanziale al 20 per cento. Stabilire l’80 per cento di capienza, non è stata una decisione della Regione ma del Cts nazionale, in cui siedono scienziati e clinici”.
“Non ho mai sentito i sindacati e la Filt, presenti ai tavoli che io stessa avevo attivato per condividere le problematiche in primavera, in estate, in dicembre quando presentai il piano della ripartenza (distribuito anche ai giornalisti in conferenza stampa) sollevare questioni di assenza delle Regioni dalla tematica del Tpl. Peraltro i Prefetti – conclude De Beti – hanno confermato per larga parte quanto era scritto nel nostro piano regionale”.