Covid, +Europa Veneto contro Zaia e governo: “fallimento della scuola in sicurezza”

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“Il nuovo racconto di Zaia sulle scuole, che descrive una Regione talmente prudente e preoccupata da rinviare ancora la riapertura delle scuole superiori, non è accettabile”. Lo sostengono in una nota Anna Lisa Nalin, Segreteria +Europa, Portavoce +Europa Veneto e Corrado Cortese, Portavoce +Europa Veneto, dopo l’annuncio del presidente del Veneto Luca Zaia di un’ordinanza per imporre la didattica a distanza al 100% per tutto il mese di gennaio.

“Non si può tenere nell’incertezza studenti, insegnanti e famiglie fino a tre giorni prima della data fissata, per poi rimandare ancora senza comunicare un piano serio e stringente per la riapertura delle scuole in sicurezza. Sarebbe questa l’eccellenza veneta del Presidente Luca Zaia? Dopo i record di contagi, ricoveri e decessi registrati nel Veneto nella seconda ondata, arriva ora il rinvio al 31 gennaio – per ora – della ripresa del sistema scolastico. E’ evidente che non si sia presa in mano la situazione sia a livello governativo che regionale. Se Atene (Conte) piange, Sparta (Zaia) non ride” proseguono gli esponenti veneti di +Europa.

I dieci punti del piano di +Europa per la ripartenza delle scuole in sicurezza, dagli ingressi con doppio turno, ai test pooling periodici negli istituti scolastici, alle convenzioni con le società di trasporti, sono stati resi pubblici all’inizio dello scorso dicembre. Ad ora nessuna risposta è pervenuta sia a livello nazionale che territoriale. La regione non ha messo mano al piano dei trasporti, non risultano convenzioni effettive ed immediate con le società private, né si sa se sono stati girati finanziamenti ai comuni affinché si dotassero di nuovi mezzi”.

“Sempre per aiutare la ripresa scolastica non sono stati attuati seri piani di monitoraggio per l’individuazione di eventuali contagi. Sono trascorsi così oltre 300 giorni dalla chiusura delle scuole italiane, senza alcune indicazioni per alunni, docenti e famiglie. Zaia è riuscito di nuovo nell’impresa di anticipare il Governo – facendo ancora peggio – relegando la scuola all’ultimo dei comparti di interesse per la ripartenza del Paese.

“E’ una questione culturale, oltre che sociale ed economica: ci si preoccupa di come riaprire i centri commerciali e organizzare i saldi invernali, ma l’istruzione e la cultura restano in coda alle priorità di chi amministra il territorio. – dichiarano ancora Anna Lisa Nalin e Corrado Cortese di +Europa Veneto -. Oggi Zaia, per mascherare il disinteresse tenuto sul fronte della scuola, si fa forza evocando effetti disastrosi della terza ondata ed indicando ad hoc proprio nelle scuole superiori i luoghi di massimo rischio. Nello stesso momento, invece, arriva l’indicazione dell’ ISS che i focolai legati alla scuola sono il 2% del totale”.

“Si punti invece sul monitoraggio e sull’analisi dei dati, portando avanti un piano strategico basato su elementi scientifici anziché sulla comunicazione di comodo e di propaganda proveniente quotidianamente da Porto Marghera. A questo punto non ha importanza che si riapra il 7, il 14 o il 31 gennaio, ma che si apra bene ed in sicurezza. +Europa Veneto esprime la propria vicinanza a tutti gli studenti così come a tutti i soggetti coinvolti dall’ordinanza di Zaia – concludono gli esponenti – e ancora una volta sottopone proposte costruttive da condividere sia con le forze di maggioranza di questa regione ma anche con le altre forze politiche di opposizione”.

 

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