Passaporto vaccinale, green pass, tracciamento, privacy. La liberazione dal Covid passa anche attraverso il controllo delle persone per sapere se sono vaccinate, se sono positive al virus, o se avendolo avuto hanno sviluppato gli anticorpi. Il premier Mario Draghi annunciando l’anticipazione delle riaperture al 26 aprile ha anche parlato di un pass per spostarsi tra regioni di diverso colore (es. tra zone gialle e arancioni o rosse). Nel frattempo pare si siano perse le tracce, sia a livello nazionale che veneto, delle applicazioni per il tracciamento. “La app Immuni non ha avuto un grande successo di pubblico, ma potrebbe in un’ottica futura di passaporto vaccinale avere una utilità: è il motivo per cui la stiamo tenendo, la stiamo aggiornando, anche con la possibilità di inserire il risultato del tampone. Non è stato un successo, ma non è stato un successo in nessun Paese europeo”. A dirlo è stato il ministro per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao, in audizione nella commissione Trasporti della Camera sulle linee programmatiche del suo dicastero (fonte Public Policy).
Nel frattempo dal 1 giugno in Europa entrerà in vigore il Green Pass. Per viaggiare bisognerà essere vaccinati con un siero riconosciuto dall’Ema, oppure risultare negativi a un test, o ancora essere guariti dal virus. Avere il Green Pass non sarà comunque una precondizione per esercitare i diritti di libera circolazione. Nella dichiarazione, infatti, viene sottolineato “il principio di non discriminazione, in particolare nei confronti delle persone non vaccinate“. (Fonte Siviaggia.it).
Sul tema infine raccogliamo anche l’opinione del nostro lettore Franco Barbieri.
“Tanto per scopiazzare la matrigna Europa qualcuno sta pensando di introdurre i passaporti vaccinali per spostarsi di regione. In un paese dove passano mesi per avere un normale passaporto, una patente di guida (anche 9 mesi qui a Vicenza ) o una carta di identità, si vuole introdurre pure l’assoluta inutilità del passaporto vaccinale. Innanzitutto non si conosce ancora la validità nel tempo di quello che spacciano per vaccino, non è efficace su tutti i soggetti che comunque possono ugualmente trasmettere il virus, i tamponi, anche ammesso che diano una risposta corretta non danno alcuna sicurezza perché ci si può infettare anche dopo solo un minuto da quando è stato fatto. Ma di cosa stiamo parlando? A questo punto appare sempre più chiaro che vogliono limitare ancora di più la nostra libertà, sancita dalla Costituzione, per farci vivere in un regime psicoterapeutico fatto di errori, omissioni, privazioni, tante e poi ancora tante frottole, distruzione del tessuto sociale ed economico ed intanto si sposta sempre più in avanti la ricerca della verità e delle responsabilità facendo solo gli interessi di Bigpharma”.