Covid, Guarda contro app veneta: “non aiuta tracciamento e crea solo confusione”

97

Il presidente del Veneto Luca Zaia ha detto più volte nei suoi punti stampa che l’app veneta “ZeroCovid”, in arrivo da un momento all’altro, non c’entra con Immuni, piattaforma nazionale su cui la Regione si è dimostrata un po’ latitante e fumosa. “Nelle intenzioni della Giunta regionale, l’app ZeroCovid dovrebbe garantirci una assistenza sanitaria preventiva e, nel caso di contagio e di quarantena in casa, assicurare una sorveglianza sanitaria sulle condizioni del malato – afferma la consigliera regionale Cristina Garda (Europa Verde) in una nota. “In poche parole, dall’app il cittadino può segnalare se ha sintomi oppure, se positivo, fornire ai sanitari indicazioni sul suo stato di salute. Non è ancora chiaro se e quale struttura, oltre al medico di base, devono fare riferimento queste informazioni. Non è quindi una applicazione per geolocalizzare chi la utilizza, o per controllare il rispetto dell’isolamento ma – secondo Zaia – “alleggerire” il compito del Sisp e dei medici. Ma come?  – si chiede Guarda -Non è affatto chiaro!”.

“Mi chiedo come faranno i medici di base a svolgere le loro attività ordinaria di assistenza e visite alle persone con cronicità o non autosufficienti, continuare a fare vaccini e tamponi, rispondendo al contempo alle segnalazioni dei singoli che denunciano di avere un sintomo tramite l’app? – si domanda la consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda – Inoltre, i disservizi che i cittadini continuano a segnalarmi testimoniano l’insufficienza del personale impegnato nei Sisp che si occupano di tracciare i malati e verificarne la condizione di salute”.

“L’attivazione della app, con un impersonale servizio di segnalazione, non può sostituire la funzione degli operatori – continua la consigliera ambientalista – che continueranno a rimanere comunque in numero esiguo rispetto all’effettiva emergenza di oggi”

“In altre parole: se non si calcola di implementare il personale impegnato nel servizio di tracciamento, come si farà a rendere utile la App? Proprio come Immuni che, attiva ma non coperta da un servizio di riferimento alla fine risultava perfettamente inutile nel Veneto. Altro aspetto critico è quello della risposta in caso di necessità: nel momento del bisogno, dovrà essere operativa l’assistenza domiciliare in tutti i territori, l’Unità USCA. Ma è realmente ed efficacemente attiva in tutti i distretti? – continua Cristina Guarda – Dalle segnalazioni, molti territori risultano scoperti dal servizio. Ed i numeri degli accessi nei pronto soccorso, ormai oberati, lo confermano”.

“Oggi in commissione abbiamo chiesto chiarimenti, ma non ci sono state date informazioni se non che il paziente potrà selezionare i suoi sintomi e far arrivare un ‘alert’ a medici di base e a chi si occupa di gestire il monitoraggio dei positivi – conclude la consigliera di Europa Verde – Come dire l’app che non servirebbe se il sistema di assistenza funzionasse! Tutte queste domande alle quali non ho avuto risposta, le rifarò in Commissione Sanità, per capire se l’App potrà essere realmente utile vista la carenza di personale dedicato ed i medici oberati di compiti. Il rischio di confondere ancor di più il cittadino, invece di aiutare chi è in prima linea ad assistere i malati, è alto e non ce lo possiamo permettere”.

L’articolo Covid, Guarda contro app veneta: “non aiuta tracciamento e crea solo confusione” proviene da Parlaveneto.