“In Veneto le case di riposo aprono alle visite ai parenti, previo appuntamento, se va bene una volta alla settimana. Per quanto tempo ancora gli incontri fra ospiti e famigliari, che di norma si tengono all’aperto e durano appena una mezzora, saranno così diradati? “Vero che la questione – afferma in una nota il Portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni – è molto complessa. La terza dose a favore degli anziani e dei più fragili in genere, ad esempio, è solo uno dei tanti aspetti da considerare”. Tuttavia, sottolinea Lorenzoni, fino ad ora “è mancata del tutto una regia da parte dell’amministrazione regionale al fine di dare delle risposte precise e puntuali alle migliaia di parenti che da quasi due anni si trovano in una situazione di limbo”. In altri termini, “non vi è mai stata una linea guida generale in termini di gestione delle Rsa, una materia di stretta competenza della Regione: visite, controlli al personale, modalità di difesa dal contagio. Ogni struttura residenziale sembra essere andata via per la propria strada. Con l’avvento dell’autunno, e una protezione che col passare del tempo potrebbe scemare (gli anziani sono stati i primi ad essere stati vaccinati, fra gennaio e febbraio), la situazione è destinata addirittura a peggiorare”. “Serve subito un segnale nitido per sostenere gli operatori, sempre meno e con sempre meno mezzi a loro disposizione, impegnati in una lotta che ha caratteristiche in costante evoluzione”. La regia, appunto, “spetta all’amministrazione regionale, non certo ai direttori delle case di riposo”.