“In Veneto abbiamo un numero di positivi in rapporto ai tamponi fatti che è oltre il doppio rispetto alla media nazionale e l’Rt è il più alto d’Italia. Zaia anziché polemizzare per le piste da sci o per il divieto di spostamento tra Comuni a Natale e Capodanno pensi a tutelare le persone, soprattutto quelle più fragili, anche a costo di essere impopolare. Se vogliamo passare un buon Natale sono necessarie maggiori restrizioni, non appelli generici a evitare assembramenti”. A chiederlo in un comunicato sono Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico e vicepresidente a Palazzo Ferro Fini della commissione Sanità, insieme ai colleghi dem Giacomo Possamai, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, analizzando l’elaborazione della Fondazione Gimbe sui dati del Ministero della Salute, da cui emerge come nella settimana tra il 25 novembre e il 2 dicembre scorso il rapporto tra positivi e casi testati sia in Veneto del 66,8% contro una media nazionale del 25,1%.
“Non si può certo spiegare tutto con la migliore capacità di tracciamento come fa il presidente Zaia. Sono numeri pesanti e comunque sottostimati, anche per il ritardo con cui vengono eseguiti i tamponi. A questo va aggiunta la situazione critica nei Pronto Soccorso con persone positive in attesa di un posto letto e degli anziani contagiati nelle case di riposo. Dobbiamo – sottolineano i consiglieri – fare di tutto per ridurre il numero dei contagiati ed evitare che i pazienti finiscano in terapia intensiva, visto e considerato che un degente su due termina la propria esistenza in ospedale, una percentuale drammatica. Proprio per questo, la Regione non può continuare ad alimentare le polemiche ora sulle piste da sci ora sul pranzo di Natale. La priorità è la salute delle persone, e in questo momento si tutela con una più efficace organizzazione del sistema sanitario, non chiedendo ogni giorno un ‘via libera’ al Governo”, concludono i consiglieri dem.
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