“In una situazione di piena emergenza servono dialogo e collaborazione, non liste di proscrizione e caccia alle streghe. Piena solidarietà ai medici di famiglia, che dall’inizio della pandemia non hanno mai smesso di assistere i propri pazienti, talvolta senza neanche i necessari dispositivi di sicurezza rischiando di contagiarsi: attaccarli è totalmente sbagliato”. È quanto affermano in una nota i consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis, Jonatan Montanariello e Anna Maria Bigon, vicepresidente della commissione Sanità, a proposito della disposizione del Comitato di crisi Covid-19 della Regione con cui si chiede ai Direttori generali delle Aziende Ulss di segnalare i medici di famiglia che invitano i pazienti ‘con febbre alta ma sintomi respiratori minori’ a recarsi presso il Pronto soccorso, senza averli visitati.
“Per contrastare la diffusione della pandemia dobbiamo cercare soluzioni insieme, non capri espiatori. Fino a pochi mesi fa, i medici di famiglia, erano considerati degli eroi, si diceva che i dati migliori del Veneto rispetto ad altre regioni dipendevano dalla tenuta delle medicine territoriali -ricordano i tre esponenti democratici – Adesso, invece, rischia di passare il messaggio errato, di medici ‘imboscati’ che dirottano altrove i propri pazienti”.
“In realtà la gran parte dei positivi si trova nella propria abitazione e l’evoluzione viene seguita dai medici di base che però, nonostante gli annunci, aspettano ancora i dispositivi di protezione e i saturi metri, per effettuare le visite domiciliari in totale sicurezza, così come un’adeguata diagnostica ambulatoriale in modo da poter ridurre il carico sulle strutture ospedaliere. Su tutto questo – concludono Zottis, Montanariello e Bigon – c’è un forte ritardo e le responsabilità non sono certo dei medici”.
L’articolo Covid, medici di famiglia mandano pazienti in pronto soccorso, Regione chiede a direttori Ulss di segnalarli. Zottis, Montanariello, Bigon (PD): “no a liste di proscrizione” proviene da Parlaveneto.