Quante falle ha mostrato l’Europa dall’inizio della pandemia? Dall’isolamento dell’Italia, nel primo periodo, ai mancati interventi finanziari coordinati, fino ad oggi, quando le compagnie farmaceutiche hanno optato per cedere ad altri paesi notevoli quantità di vaccini disattendo i contratti siglati con la UE. Di tutto ciò non si parla. Si continua a far soffrire le persone senza una seria programmazione che conduce solo ed esclusivamente alla esaltazione delle chiusure e delle paure. E’ il momento per capire se essere in Europa rappresenta davvero un vantaggio visto che ad oggi, soprattutto nei paesi con consistente debito pubblico, nessuno percepisce dei favori ma solo restrizioni. Le incertezze sui prossimi passi da compiere nella somministrazione dei vaccini anti Covd-19, in uno con un nuovo aggravamento della situazione epidemiologica e l’ormai usuale contraddittorietà informativa, generano allarme e preoccupazione. Per una efficace e utile campagna vaccinale, è fondamentale riportare ordine nei piani organizzativi e operare una programmazione di breve e medio periodo improntata a chiarezza e misurata sulle giuste priorità di attenzione.
In questa direzione, Meritocrazia Italia reputa essenziale e urgente: provvedere al potenziamento dei centri vaccinali, attraverso una più capillare distribuzione sul territorio; congegnare un più fattivo coinvolgimento della medicina territoriale nella somministrazione dei vaccini che presentano condizioni di logistica e conservazione più semplici; coinvolgere le farmacie del territorio nello stoccaggio e distribuzione delle dosi, oltre che nella somministrazione dei vaccini, predisponendo la necessaria supervisione di un medico in esecuzione a quanto disposto dalla legge finanziaria 2021; coinvolgere i medici ospedalieri che potrebbero essere utile supporto nella somministrazione dei vaccini. Particolare attenzione deve essere rivolta alla individuazione di punti di vaccinazione.
Meritocrazia auspica che l’individuazione delle classi di priorità rappresenti oggetto di dialogo fra Regioni e sia operata in costante interlocuzione con categorie in debolezza e singoli cittadini, perché sia data adeguata risposta a tutte le realtà locali secondo criteri uniformi ma con riguardo per le peculiari criticità; restino in disparte parametri diversi da quelli relativi all’effettivo grado di bisogno (come livello di contribuzione al reddito nazionale, localizzazione geografica, importanza strategica del settore produttivo). L’auspicio è che la corretta informazione alle persone, anche sui rischi della vaccinazione e sull’indice di risoluzione del problema di esposizione al covid per chi è stato vaccinato, possa condurre l’intera popolazione ad aderire alla campagna vaccinale, compiendo al contempo il più solidaristico degli atti di autotutela.