“Adesso, dopo aver smontato il sistema territoriale, la Lega si accorge della carenza dei medici di medicina generale e dà la colpa ai governi di centrosinistra. Siamo abituati ormai agli scaricabarile per cui la colpa è sempre di Roma, soprattutto se a governare è qualcun altro”. I Consiglieri regionali del Partito Democratico Veneto commentano così la mozione depositata da alcuni colleghi della lista Zaia presidente che pone l’attenzione proprio sulla carenza dei medici di base, e aggiungono: “Eppure ricordiamo le affermazioni dell’allora sottosegretario Giorgetti sui medici di famiglia nell’agosto del 2019: ‘Un mondo finito, nessuno ci va più’, tagliando corto sulla perdita di 45mila professionisti nei successivi cinque anni. Ora, per i Consiglieri regionali, sono diventati ‘una risorsa indispensabile’. Su questo siamo d’accordo: bene, inizino a rivolgersi alla Giunta per chiedere maggiori risorse. L’autonomia non può essere la scusa dietro cui nascondersi per giustificare i buchi di programmazione e la mancata valorizzazione del territorio”.
“Da anni – ricordano in conclusione i Consiglieri dem – e ci sono numerose interrogazioni e atti a confermarlo, chiediamo alla Regione l’aumento delle borse di studio, arrivato solo recentemente, così come uno sforzo per sostenere i medici che operano nelle aree periferiche e rurali. Visto che la Regione non risponde, i Consiglieri leghisti fanno finta di niente e scelgono la soluzione più semplice e comoda; spostare l’attenzione sul governo. Sarebbe meglio, invece, fare il percorso opposto: partire dal Veneto e fare qualcosa di concreto per poi chiedere a Roma, anziché cercare sempre responsabilità altrui”.