“Un sanitario su 10 non vaccinato nonostante l’obbligo: sono numeri preoccupanti e per certi versi incredibili, considerato che da oltre un anno molti di loro sono in prima linea a combattere contro il virus. Da inizio aprile è entrato in vigore il decreto che prevede provvedimenti disciplinari per gli ‘irriducibili’: si faccia rispettare. Queste persone potrebbero trasformarsi in veicolo di contagio e non possiamo rischiare di ritrovarci al punto di partenza, con focolai in ospedali o Rsa”. Lo affermano in una nota i consiglieri del PD Veneto, con il capogruppo Giacomo Possamai e i colleghi Anna Maria Bigon, Vanessa Camani, Jonatan Montanariello, Andrea Zanoni e Francesca Zottis a proposito dei dati diffusi dalla Regione, secondo cui 6312 sanitari su 60.203 sono ancora da immunizzare. Il decreto è stato anche criticato dai sindacati, con manifestazioni anche a Vicenza. Proprio oggi 21 maggio inoltre è stato indetto uno sciopero della sanittà proprio su questo tema.
“Chi rifiuta il vaccino senza motivazioni deve essere immediatamente spostato ad altre mansioni che non mettano in pericolo i pazienti o, se non è possibile, sospeso dal lavoro, come prevede il decreto ministeriale; anche l’Ordine dei medici del Veneto chiede di intervenire. Nei giorni scorsi il Tribunale di Belluno ha dato un segnale importante, dichiarando inammissibile il reclamo presentato da otto operatori sociosanitari di due case di riposo, che chiedevano il riconoscimento del diritto a non vaccinarsi senza dover incorrere in ferie forzate o sospensioni”.
“È oggettivamente impossibile – sottolineano ancora i consiglieri del PD – che oltre seimila persone siano tutte incompatibili con il vaccino, per motivi di salute o altro, ad esempio la gravidanza. Sappiamo che il Covid ha ritardato in modo drammatico molti interventi e la parte inerente la prevenzione: il pericolo, con la carenza di personale, è di aggravare la situazione. Occorre, quindi, anche capire quante assunzioni a tempo determinato possono essere fatte, così da coprire le esigenze immediate, oltre a programmare concorsi in base alle future carenze di organico. Più che negli ospedali, però, il problema del personale non vaccinato è particolarmente serio per Rsa e cooperative, perché non hanno i margini del pubblico per assumerne di nuovo o per spostare gli addetti ad altre mansioni. Anche per questo è indispensabile insistere, senza sosta – concludono i consiglieri regionali dem – sulla necessità di vaccinarsi”.