“È necessario un trattato pandemico globale, un accordo fra tutti i paesi del mondo e l’Italia si farà parte attiva per promuoverlo. I Paesi ora devono continuare a gestire quest’emergenza, perché non ne siamo ancora usciti, e allo stesso tempo guardare al futuro. Purtroppo, questa variante Delta è contagiosissima e quindi dobbiamo gestirla, dobbiamo evitare che aumentino i casi e questo lo possiamo fare accelerando la campagna vaccinale e comportandoci bene dal punto di vista delle misure di sicurezza; però poi va preparato il futuro. Il futuro oggi ci mette a disposizione delle innovazioni incredibili”.
Lo ha affermato oggi Walter Ricciardi, Professore Ordinario di Igiene e Sanità Pubblica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Consigliere Scientifico del Ministro della Salute per la pandemia da coronavirus nel corso del convegno inaugurale di Innovabiomed, la due giorni dedicata al network per il settore del settore biomedicale in programma fino a domani 3 luglio a Veronafiere con 20 incontri, oltre 100 relatori e 40 espositori nell’ambito del quale si incontrano ricercatori, produttori di dispositivi, medici e professionisti che mettono in connessione competenze e discipline diverse, utili allo sviluppo di un comparto del made in Italy leader in Europa e secondo al mondo con 4.300 aziende e 16,5 miliardi di euro di fatturato, in cui il progresso tecnologico contribuisce in modo determinante al miglioramento della qualità della vita delle persone.
“Innovazioni che riguardano la prevenzione, come i vaccini, ma anche la diagnosi, la cura, la riabilitazione – ha proseguito Ricciardi –. Il problema è che queste innovazioni costano e sono anche spesso difficili da gestire, perché non è che immediatamente si cambia, i medici devono imparare e gli operatori sanitari si devono abituare. Quindi c’è bisogno anche di un’oculata gestione, cioè di una capacità gestionale di finanziare le innovazioni e poi di introdurle. Devo dire che le istituzioni stanno facendo il loro compito, quelle europee innanzitutto, perché hanno messo a disposizione una quantità di risorse finanziare per i prossimi sette anni mai vista prima al mondo: il programma di Horizon Europe, il finanziamento più alto che ci sia mai stato. Ma anche stati membri devono fare la loro parte e l’Italia si deve organizzare meglio”. E a Ricciardi, nel corso del convegno inaugurale dal tema emblematico “The Health Care (R)evolution: Innovabiomed 2018-2021. Dove eravamo rimasti, dove stiamo andando e cosa ci ha insegnato l’emergenza
Covid-19”, ha fatto eco Luigi Bertinato, coordinatore della Struttura della Clinical Governance e Responsabile della Segreteria Scientifica della Presidenza dell’Istituto Superiore di Sanità: “La pandemia ha insegnato a tutti l’importanza della salute e soprattutto l’importanza della ricerca: a fronte di una malattia nuova c’è stata
un’esplosione di lavori scientifici per portare delle soluzioni terapeutiche e vaccinali per tutti i settori della società. La sanità pubblica è stata messa al centro della società civile e credo che la stessa società civile abbia capito il bisogno di una buona organizzazione sanitaria. Innovabiomed vuole raccogliere le lezioni apprese dalla società, dalla ricerca, dall’innovazione, dalla clinica e metterle a disposizione perché il futuro sia migliore
di quello che è stato questo anno e mezzo di pandemia. La tecnologia che ci serve è in gran parte già realtà, è necessario però semplificare le gare di appalto e favorire la riconversione tecnologica degli ospedali. Le eccellenze che si sviluppano nel Distretto Biomedicale, la nostra Silicon valley del biomedicale, devono essere messe a disposizione del sistema sanitario più rapidamente. Salute, scienza e industria devono lavorare insieme. E dobbiamo essere connessi: fra ospedale e territorio, fra robotica e domotica, fra aziende sanitarie,
stato e altri stati, fra terra e spazio, fra pubblico e privato.”