La capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale di Vicenza Isabella Sala assieme al consigliere Giovanni Rolando ha presentato una domanda d’attualità al sindaco Francesco Rucco sulla situazione Covid dopo le notizie riportate dalla stampa locale di 100 decessi in 10 giorni e più di 1000 nuovi casi.
“Si fa sempre più grave in questa seconda ondata, la situazione a causa della pandemia da Coronavirus – scrivono i consiglieri di opposizione -. Vicenza continua ad essere fra le zone rosse del Veneto: negli ultimi dieci giorni ha contato cento vittime. Mentre altrove si parla di rallentamenti qui i contagi crescono, i positivi sono un esercito, i pazienti in ospedale si moltiplicano, i morti diventano un cimitero sempre più affollato.
“La curva pandemica continua ad impennarsi. L’impressione, lo dicono i medici dell’ospedale, è che fuori le regole non vengano rispettate, che si continui a ballare mentre il Titanic affonda. Dalle ore 17 di sabato un totale di 1.019 positivi, un terzo di tutto il Veneto, una cifra senza precedenti”
Sala e Rolando chiedono a Rucco “se quanto rappresentato più sopra è corrispondente al vero ed a conoscenza del sindaco, primo responsabile della salute dei cittadini; quali iniziative anche di carattere straordinario siano state intraprese e/o intenda intraprendere il Sindaco con la massima urgenza nella nostra Città per contrastare il più efficacemente possibile questa seconda ondata di pandemia che miete vittime e produce un altissimo numero di persone contagiate; quali azioni si siano state messe in atto da parte dell’Amministrazione e/o si intendano avviare a supporto delle regole emanate a livello nazionale e regionale, per il loro totale rispetto; e per intervenire efficacemente nei confronti della popolazione più fragile e vulnerabile come gli anziani e gli ospiti delle case di riposo, anche per sopperire alla carenza di personale sanitario, medici, infermieri e Oss; se sono stati indicati i siti/ambienti per lo stoccaggio a Vicenza, compresi delle apparecchiature- congelatori idonee a conservare i vaccini anche alla temperatura di meno 70-75 gradi centigradi, e la somministrazione, uno ogni 20mila abitanti, come richiesto dal commissario straordinario Arcuri, partendo dai sanitari, anziani e operatori delle case di riposo – concludono i consiglieri dem – vaccini che arriveranno a gennaio prossimo”.