Dopo l’escalation di imbarazzanti notizia sul commissario alla Sanità in Calabria, il Senato ha approvato in via definitiva un decreto legge che prevede una struttura piramidale – con a capo il commissario ad acta, tre ‘sub’ e commissari straordinari per ogni ente – per sanare il disavanzo economico in cui versa la sanità calabrese. E per fronteggiare, con adeguate misure, l’emergenza Covid, anche affidando al primo commissario poteri sostitutivi nel caso di inerzia da parte della Regione. Il decreto Calabria, approvato in via definitiva al Senato, contiene queste ed altre misure con l’obiettivo di risanare ospedali ed Asl della Regione, da dieci anni sottoposti a commissariamento. Il provvedimento, infatti, interviene riscrivendo alcune regole per fronteggiare il disavanzo e dare più poteri alla struttura commissariale per cercare di rimettere in piedi il servizio sanitario regionale. Dopo settimane di polemiche, il Governo ha nominato il nuovo commissario: Guido Longo, ex prefetto di Vibo Valentia.
Il provvedimento prevede anche una stretta per i commissari straordinari che non raggiungeranno risultati positivi (stop all’erogazione dei compensi straordinari), un nuovo piano per assumere medici, infermieri e operatori sanitari (anche per rafforzare i pronto soccorso) e il rinvio delle nuove elezioni regionali della Calabria, che si terranno tra febbraio e aprile.
Il decreto, più in generale, interviene a sostegno della gestione del sistema sanitario della Regione Calabria, commissariato già da alcuni anni. Il provvedimento disciplina i compiti e le funzioni del nuovo commissario ad acta, in relazione all’attuazione del piano di rientro della Regione. Questo deve svolgere, se delegato, “i compiti di rafforzamento strutturale della rete ospedaliera del Servizio sanitario con l’adozione di specifici piani di riorganizzazione per far fronte all’emergenza covid-19”.
POTERI SOSTITUTIVI
La Regione Calabria mette a disposizione del commissario il personale, gli uffici e “i mezzi necessari” all’espletamento dei compiti, con un contingente costituito da almeno 25 persone. In caso di inadempienza, il commissario ad acta, dopo averne dato comunicazione al Consiglio dei ministri, invita la Regione a svolgere i suoi compiti entro un termine massimo di 30 giorni. Se perdura l’inadempienza, è prevista l’attivazione dei poteri sostitutivi dello Stato.
SUB COMMISSARI E AGENAS
Il dl Calabria prevede inoltre che il commissario ad acta sia affiancato da uno o più sub commissari (massimo tre), “di qualificata e comprovata professionalità ed esperienza”, rispettivamente in materia di gestione sanitaria e amministrativa. Dovrà essere supportato, per i compiti tecnici ed operativi, anche dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Allo scopo l’Agenzia può avvalersi di personale comandato (massimo 12 persone) e di contratti di lavoro flessibile (25 unità), individuati tramite procedura selettiva. Il dl prevede anche la proroga – fino al 31 dicembre 2020 – dei contratti di lavoro flessibile già stipulati dall’Agenzia in base alle disposizioni primo decreto Calabria.
PIANO ASSUNZIONALE MEDICI-INFERMIERI
Il Commissario ad acta, con una modifica della commissione Affari sociali, viene comunque autorizzato ad intraprendere un piano assunzionale straordinario di personale medico, sanitario e socio sanitario. Più precisamente, il ministro della Salute, sulla base del fabbisogno rilevato dalle aziende del servizio sanitario regionale, dovrà autorizzare il commissario ad acta ad intraprendere il piano assunzionale straordinario, che preveda l’arruolamento di personale anche per il settore dell’emergenza-urgenza (ovvero i pronto soccorso), facendo ricorso innanzitutto agli idonei delle graduatorie in vigore.
STRUTTURA PIRAMIDALE
Seguendo una struttura piramidale, oltre al commissario ad acta (al vertice) e i suoi ‘sub’, verranno mominati per ogni ente sanitario dei commissari straordinari ad hoc. Il provvedimento dà ampio spazio alle “modalità per la nomina” di quest’ultimi da parte del commissario ad acta. Si prevede che i commissari possano essere scelti anche tramite l’elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle Asl, degli ospedali e degli altri enti del Ssn (con il meccanismo introdotto dalla riforma Madia). Potranno essere scelti anche se in pensione.
Sarà la regione a dover corrispondere al commissario straordinario il compenso stabilito dalla normativa regionale, basandolo su quello dei direttori generali. È prevista peraltro la definizione di un compenso aggiuntivo, comunque non superiore a 50 mila euro.
Entro 3 mesi giorni dalla loro nomina, i commissari straordinari sono chiamati ad adottare gli atti aziendali di organizzazione e funzionamento delle strutture operative, successivamente approvati dal commissario ad acta al fine di garantire il raggiungimento dei Lea. Le norme disciplinano inoltre i casi di mancata adozione degli atti aziendali, le ipotesi di verifica periodica da parte del commissario ad acta e di sostituzione degli stessi in caso di loro decadenza, oltre che gli obblighi di informazione a carico del commissario straordinario. Il commissario straordinario, per tutta la durata dello stato di emergenza, deve informare mensilmente la Conferenza dei sindaci sulle attività avviate al fine di contrastare la diffusione del contagio da covid, potendo la stessa conferenza formulare proposte ad integrazione delle stesse azioni di contrasto.
180 MLN IN TRE ANNI
Per supportare gli interventi di potenziamento del servizio sanitario calabrese, il dl prevede l’accantonamento, per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, di 60 milioni di euro a valere sulle risorse del Fondo sanitario nazionale. È prevista l’ulteriore spesa di 15 milioni di euro per la sottoscrizione dell’Accordo di programma finalizzato a garantire la disponibilità di dati economici, gestionali e produttivi delle strutture sanitarie operanti a livello locale.
RELAZIONE SEMESTRALE
Ogni sei mesi, il commissario dovrà inviare una relazione al ministro della Salute e quello dell’Economia “stato di attuazione delle misure” di risanamento.
POTERI CHIGI
Il Consiglio dei ministri si riserva alcuni poteri nel caso il commissariamento non porti i risultati sperati. Innanzitutto, potrà aggiornare il mandato commissariale anche in relazione ai compiti affidati al commissario ad acta nominato e disporre la decadenza di tutti i direttori generali degli enti del servizio sanitario.
Dopo la parte sanitaria, il dl Calabria si occupa anche delle prossime elezioni regionali che slittano di qualche mese. La Calabria, infatti, si tornerà alle urne tra il 10 febbraio e il 15 aprile, causa emergenza Covid.
Il voto per il presidente della regione, dopo la scomparsa inattesa della governatrice Jole Santelli lo scorso 15 ottobre, avrebbe dovuto tenersi entro e non oltre gennaio. La Regione sarebbe dovuta andare ad elezioni in tempi strettissimi – 60 giorni a partire dal congedo del Consiglio regionale del 10 novembre – ma la pandemia ha fatto slittare l’appuntamento. Il decreto stabilisce una finestra che va “da 90 a 150 giorni”.
La disciplina si applica sia agli organi già scaduti, sia a quelli per i quali si verifichino le condizioni per il rinnovo entro il 31 dicembre 2020. Nel frattempo, vengono prorogati i poteri del Consiglio e della Giunta in carica, che potranno continuare ad essere esercitati fino alla data dell’insediamento dei nuovi organi.
Fonte Public Policy