Covid, Svt sospende corse scolastiche. Utenti si lamentano: “difficoltà per capienza 50% e presenza laboratori”

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La stazione delle corriere di Svt
La stazione delle corriere di Svt a Vicenza

Da lunedì 9 novembre la Società Vicentina trasporti ha sospeso tutte le corse scolastiche adeguando l’orario a quello feriale invernale durante le vacanze, in ottemperanza al Dpcm del 3 novembre che impone la didattica a distanza al 100% negli istituti superiori, come è spiegato sul sito dell’azienda. Ma lo stesso Dpcm prevede anche la capienza al 50% e che i laboratori siano ancora attivi in presenza. Gli utenti criticano la scelta della società di sospendere le corse scolastiche, sia perché questo rende più affollate le altre corse, sia perché chi deve frequentare i laboratori in orario scolastico si trova senza mezzi, ma la società fa risalire i disagi al Dpcm. Ma era proprio necessario sospendere le corse scolastiche? In un contesto in cui bisogna evitare gli assembramenti, non servirebbero più corse piuttosto che meno?

Autobus urbani ed extraurbani non garantiscono il 50 % massimo di capienza tenendo presente che gli studenti della secondaria di secondo grado seguono in presenza i laboratori e gli studenti delle elementari e secondaria di primo grado seguono in presenza la scuola” ci scrive un’utente e docente. E molti sono i genitori che si lamentano sulla pagina Facebook dell’azienda.

Mio figlio ha laboratorio e deve andare a scuola, io il servizio l’ho pagato con abbonamento. Il DPCM dice che a scuola si va per laboratori e quindi deve essere garantita anche la corsa“.

A tutti questi dubbi e a queste lamentele Svt risponde così: “la nuova organizzazione di un sistema per sua natura complesso è stata pianificata nei giorni scorsi, ed è oggetto anche in queste ore di un monitoraggio costante e prevede accorgimenti in modo da garantire all’utenza il servizio di trasporto a destinazione, in un’ottica di un servizio di trasporto pubblico locale che, per la legge italiana, non è assimilabile al servizio di scuolabus. Svt ha già sollevato il problema del rimborso dell’abbonamento nelle sede opportune, sia istituzionali sia di categoria. Si sta prefigurando una situazione simile a quella accaduta a primavera, nella quale le decisioni in merito allo stanziamento di fondi per il ristoro, le tempistiche e le modalità, sono in capo al Governo”.