“Io non ce l’ho con i no vax ma vaccinarsi è la soluzione – ha detto oggi il presidente del Veneto Zaia nella conferenza stampa, tornata ad essere un appuntamento fisso, per ‘dare i numeri’ sul Covid in Regione -. Non possiamo continuare a diffondere l’alibi che questo virus si cura a casa. Basta. Il 93% si cura già a casa, ma senza pneumologie e terapie intensive molti sarebbero morti. Abbiamo una macchina dei tamponi micidiale, ma siamo anche impegnati sul fronte delle vaccinazioni, siamo la regione che vaccina di più in Italia. Abbiamo tanto fronti aperti, 700 pazienti in ospedale Covid. Finiamola con le menate, a parità di contagiati oggi abbiamo un quarto dei ricoverati rispetto all’anno scorso. L’83% di questi sono non sono vaccinati”.
“Io sono contrario all’obbligo vaccinale – ha aggiunto ancora Zaia – perché sono pratico. Cosa vuol dire rendere obbligatorio il vaccino? Non c’è un modello vaccinale nel mondo che abbia raggiunto il 100%. La vaccinazione obbligatoria prevedrebbe il Tso, ed è fattibile in un paese in cui non possiamo nemmeno chiedere la carta d’identità ad un cittadino? Per favore siamo seri. Avendo 656mila non vaccinati in regione, il virus in quei contesti circolerà con più velocità. Penso che il dialogo e la promozione dell’informazione sia fondamentale per convincere i cittadini ancora non convinti”.
“Per il vaccino Pfizer pediatrico, la soluzione pratica per noi è di riuscire a tenere un canale aperto con i pediatri. Siamo disposti – ha detto – a tenere aperti gli hub e a creare linee preferenziali, ma se si riuscisse a tenere aperto il canale con i pediatri di libera scelta sarebbe la migliore scelta”. Infine, per quanto riguarda il colore, che comporta diverse restrizioni a seconda della zona, ma che in realtà con il Super Green Pass non comporterà più coprifuoco o chiusura anticipata dei bar, il Veneto è a un passo dalla zona gialla.
“Dei tre parametri valutati per il passaggio di zona, il primo di 150 è superato, il secondo delle intensive è superato, quando arriveremo al 15% dell’area non critica passeremo in zona gialla – ha spiegato il governatore leghista -. Il passaggio di zona non è una “passeggiata”, anche se si tratta di un passaggio abbastanza “morbido”. Comporta obbligo di mascherina all’aperto, riduzione 50% capienza cinema, teatri etc. e massimo quattro persone al tavolo del ristorante”.
Intanto oggi a Mestre è stata inaugurata la mostra realizzata con i disegni dei bambini inviati al governatore che molto paternalisticamente li mostrava in conferenza stampa per infondere speranza e sicurezza la suo popolo. “I bambini e i ragazzi sono quelli che in assoluto hanno rispettato le regole e sono quelli che hanno sofferto di più le restrizioni. Ma sono stati bravissimi, lo si capisce dai disegni, non hanno mai mollato e disegnando tanti arcobaleni hanno dato anche la forza agli adulti di non dimenticare che dopo la pioggia arriva il sereno. La partita del Covid non è finita, stiamo capendo che se ne può venire fuori ma abbiamo il dovere fondamentale di non mollare la guardia. Sono certo che i giovani e i giovanissimi continueranno a comportarsi nel modo più appropriato, sapendo che lo dobbiamo fare per quelli che sono in ospedale e per qui loro amichetti con difficoltà di salute per le quali il Covid sarebbe ancora più pericoloso” ha detto Zaia al Chiostro M9 di Mestre per l’inaugurazione della tappa veneziana della mostra “AndràTuttoBene”, allestita con i disegni e le composizioni realizzate dai bambini veneti nel corso della pandemia. Un evento a cui hanno partecipato il Comune di Venezia con l’assessore Paola Marra, la Fondazione di Venezia con il presidente Michele Bugliesi. Il museo ospitante era rappresentato dal direttore scientifico Luca Molinari. La mostra resterà aperta all’M9 fino al 22 dicembre prossimo. Si tratta di un’esposizione itinerante che ha avuto a Padova – dove ha ottenuto un favorevole riscontro da parte di scolaresche e famiglie, totalizzando oltre 2000 visitatori – la sua prima tappa prima di proseguire per tutti i capoluoghi di provincia veneti e che prevede un evento speciale conclusivo a Vò, la cittadina euganea divenuta simbolo della battaglia contro il Coronavirus. La prossima città ad essere toccata da “AndràTuttoBene” sarà Belluno, presso lo Spazio Gesuiti.
Il visitatore vedrà un insieme di 838 disegni, 54 disegni tridimensionali, 13 sculture, 76 pensieri e messaggi e anche un video messaggio, suddivisi in tre fasce: “Prescolare”, “Scolare” e “Young”. Una sezione, inoltre, con numerose immagini del personale sanitario impegnato nel contrasto del contagio. Visitando la mostra, i giovanissimi che non hanno ancora realizzato un disegno potranno farlo sul posto, trovando un laboratorio didattico con fogli e colori; la loro opera sarà esposta direttamente nella rassegna. E anche durante l’inaugurazione odierna, alcuni insegnanti hanno consegnato al Presidente Zaia, alcune cartelline contenenti nuovi disegni elaborati dai loro allievi.
La mostra “AndràTuttoBene”, il cui progetto è stato donato dallo Studio Adriani e Rossi di Thiene, è realizzata dal Teatro Stabile del Veneto con il contributo di 3B.
L’accesso alla mostra avverrà nel rispetto delle disposizioni vigenti contro il contagio da Covid-19.