“Moriremo di fame, non di Covid”: baristi, ristoratori, mondo dello sport e cultura ancora in piazza a Vicenza

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Sotto la luna piena una piazza dei Signori strapiena a Vicenza questa sera ha accolto di nuovo rappresentanti di bar, ristoranti, palestre, mondo dello sport, del turismo e della cultura per protestare contro il Dpcm Covid di Conte al grido “libertà, vogliamo lavorare”. “Abbiamo più paura che ci uccida la fame che non il virus. E non diteci che non sappiamo che il virus c’è e fa paura, non diteci che siamo negazionisti, che non ci preoccupiamo della salute dei nostri cari” è stata la straziante testimonianza di un giovane lavoratore di una scuola di danza. “Lavorerò anche in nero, e invito tutti gli artisti a diventare artisti di strada. Se non ci chiudono in casa invaderemo le strade con l’arte” ha detto Giusy Zenere, nota cabarettista.

“Con che dignità vado davanti ai miei figli con 350 euro?” ha detto un lavoratore di una palestra di basket. “Noi abbiamo di fronte mesi di fatturato zero e il governo spende soldi per bonus monopattino e bonus turismo” ha aggiunto un operatore del turismo.